Quatto quatto – mentre campeggia lo scandalo Atlantia dei Benetton per le concessioni autostradali di casa nostra – il gruppo Gavio macina pedaggi & miliardi.
Non ha subìto contraccolpi per la tragedia sfiorata il 24 novembre 2019 con il crollo del viadotto sulla Torino-Savona che solo per miracolo non ha fatto registrare vittime. E dal primo gennaio 2020 – ecco la novità – la holding di famiglia ASTM si presenta ancor più compatta, avendo appena incorporato (la data ufficiale è quella del 31 dicembre) la SIAS.
Ma il gioco di scatole cinesi è appena cominciato, perché c’è un’altra holding a tirare le fila, vale a dire Nuova Argo Finanziaria, che ha in mano il ricco 42 per cento delle azioni ASTM.
Nuova Argo, dal canto suo, ha messo a segno un colpo, facendo entrare nella sua compagine la francese Ardian, che per fare ingresso nel parterre di casa Gavio ha dovuto versare la bellezza di 800 milioni di euro.
Il bel gruzzolo è finito nella cassaforte di famiglia, Aurelia, che completa il sontuoso valzer societario.
Seconda in classifica tra i mega concessionari del Belpaese (alle spalle, of course, di Autostrade del gruppo Atlantia) con quasi 1.500 chilometri di concessioni gestite, ASTM sta arricchendo i suoi fatturati grazie ad uno scaltro trucchetto. Molte concessioni, infatti, continuano a vivere in proroga, nonostante siano scadute da tempo o di prossima scadenza, a tutto vantaggio di ASTM che attraverso sue controllate locali riesce a beneficiare del gentile cadeau.
Grazie alla totale inerzia del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, infatti, parecchie concessioni del nord di media entità sono in questa condizione, e il ministero non alza un dito per rinnovarle. In questo modo, magicamente, il concessionario – in regime di proroga – incassa solo i pedaggi e non è obbligato ad effettuare alcun investimento, se non per l’ordinaria manutenzione. Giochetto, dunque, facile facile: incasso tanto, spendo poco.
E così succede con la Sestri Levante-Livorno gestita dalla Salt e scaduta sette mesi fa; con la Torino-Piacenza, in cura alla Satap e terminata due anni e mezzo fa; addirittura da tre anni e mezzo è giunta al capolinea la concessione per la Tangenziale di Torino e per una tratta dell’autostrada in direzione Aosta, nelle mani di Ativa.
Una vera cuccagna.
Nel ginepraio autostradale ci sono anche altre pesanti anomalie.
Racconta un funzionario del ministero: “Stanno partendo le procedure per l’affidamento di alcune concessioni e Gavio si è mossa con anticipo. Ha infatti acquistato un bel pacchetto di azioni Ativa arrivando al 73 per cento e quote nella concessionaria per il Traforo del Freyus. Se le nuove concessioni non andranno in porto e non si arriverà ad un affidamento, Gavio ha una fondamentale carta da giocare, a botte da centinaia di milioni di euro. In base ai contratti, infatti, se non si arriva al rinnovo, Gavio può vantare il diritto ad una compensazione che sfiora i 700 milioni di euro. Una vera follia, ma così ha stabilito lo Stato, attraverso il ministero, con i concessionari che fanno capo ai Gavio!”.
Ai confini della realtà.
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