Il 2 febbraio 1992 perse la vita in un incidente a dir poco strano il tenente colonnello dell’Aeronautica Alessandro Marcucci (nella foto), che aveva raccolto un’importante documentazione sulla strage di Ustica.
Il 2 luglio prossimo, davanti al Gip del tribunale di Massa, comincerà l’udienza di opposizione all’archiviazione dell’inchiesta sulla sua tragica fine, avvenuta mentre era al comando di un Piper in missione di avvistamento per conto della Regione Toscana di incendi sulle Alpi Apuane. Nella sciagura perse la vita, dopo un mese di ricovero in ospedale per le ustioni riportate, anche l’avvistatore Silvio Lorenzini.
Le indagini svolte a suo tempo portarono il procedimento penale alla richiesta di archiviazione: l’areo di Marcucci era precipitato – secondo la procura di Massa – per un errore dello stesso pilota. L’Associazione Antimafie “Rita Atria”, nel settembre 2012, aveva depositato un esposto sulle dinamiche dell’“incidente” in cui sono stati sollevati dubbi scaturiti da una serie di aspetti tecnico-scientifici.
Sandro Marcucci e il capitano Mario Ciancarella, entrambi del movimento democratico dei militari, avevano raccolto la denuncia telefonica del maresciallo Dettori, radarista la notte della strage di Ustica presso il radar di Poggio Ballone a Grosseto, che aveva chiamato Ciancarella dicendo “Siamo stati noi”.
Da quel momento Mario Ciancarella e Sandro Marcucci iniziarono una serie di verifiche sulle dinamiche di quello che per anni è stato definito un incidente e non una strage. In particolare Marcucci sosteneva che il Mig Libico trovato sulla Sila 23 giorni dopo che il Dc9 dell’Itavia era scomparso, non fosse partito dalla Libia ma da un aeroporto italiano. Inoltre aveva confidato di conoscere i nomi di alcuni ufficiali che avrebbero consegnato le strip di volo che confermavano il decollo del Mig Libico da Pratica di Mare.
Nell’inverno 2012, a seguito dell’esposto dell’associazione, il procuratore di Massa Giubilaro, affidando le indagini al sostituto Bertoni, aveva disposto la riapertura del caso con l’ipotesi di duplice omicidio e aveva stabilito l’esumazione delle salme delle due vittime. Ma il lavoro dei consulenti del pm non solo non ha eliminato i dubbi ma è apparso assai lacunoso, come ha dovuto riconoscere la stessa procura la quale ha convenuto sulla necessità di nuove indagini rese però impossibili dalla scadenza dei termini processuali. Per questo la procura di Massa si è vista costretta a chiedere l’archiviazione del procedimento.
Ora si attende la decisione del Gip sull’opposizione all’archiviazione da parte dell’associazione, con l’obiettivo di ottenere una proroga delle indagini.
articolo tratto dalla newsletter di Misteri d’Italia
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Un commento su “Ustica – il 2 luglio l’udienza sul caso di Alessandro Marcucci”
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VORREI AGGIORNARE TUTTI CHE IL GIP HA RESPINTO LA RICHIESTA DELLA PROCURA DI ARCHIVIARE IL CASO MARCUCCI E LORENZINI
IN DATA 14 LUGLIO 2015
http://www.ritaatria.it/ArchivioNews/tabid/159/EntryId/842/COMUNICATO-STAMPA-Caso-Marcucci-Lorenzini-il-GIP-rigetta-la-richiesta-di-archiviazione-si-va-avanti.aspx
GRAZIE PER L’ATTENZIONE. LAURA PICCHI