Su sardine, coraggio

“Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”, canto III dell’Inferno, verso 51, diciassettesima terzina: il sommo Dante lo fa dire a Virgilio per ‘scomunicare gli ignavi. Cotanto disprezzo, nella  postuma volgarizzazione dell’italiano,  diventa ‘non ti curar di lor, ma guarda e passa’, rivolto a quanti non vale nemmeno la pena di sprecare parole di condanna. A che proposito citare la divina Commedia? Serve a raccontare l’entusiasmante voglia di democrazia partecipata dei centomila di San Giovanni, abbraccio intermedio delle sardine, che ha concluso l’evento delle cento piazze auto convocate anti Salvini per rispondere con l’indifferenza della ragione all’immondo turpiloquio di xenofobi, razzisti, neofascisti, riversati  sui social e la stampa di destra contro le sardine.
Il dato numerico non è noto, il segreto professionale impone la riservatezza, ma ufficiosamente si stimano numerosissimi i  ricoveri ospedalieri di leghisti e ‘camerati’ per pericolosi travasi e rigurgiti di fiele.  Nei referti si può leggere: “Intervento per gravi disturbi biliari, da eccessi di odio anti sardine con effetti collaterali provocati dall’indifferenza  dei manifestanti a ingiurie del tipo “sardina abbronzata”, “Scimmia”, “vaff…sulla salaria che guadagni”, “Vai a battere, che guadagni”,  rivolte a Rama Mailik, giovane ragazza di Faenza, figlia di senegalesi, che vive in Francia, dove si è laureata in Scienze politiche. In un video postato sul suo profilo ha scritto “Sono una sardina fuori sede”. Insulti simili li ha subiti Nibras Asfa, presente sul palco di piazza San Giovanni: “Sono Nibras, sono una donna, sono musulmana e sono figlia di palestinesi (ironico riferimento alla Meloni del “Sono Giorgia, sono donna, sono cristiana”). A chi vuole riaprire pagine buie della storia dico non ci avrete mai, non ve lo permetteremo”. Le ingiurie: “Tornatene in Islam”, “Vai nel tuo paese a parlare su un palco, vedrai ti tirano 4 sassi fatti bene”, “Torna al paesello e restaci”, “Via via, fora dalle bal”.
Ai profeti di sventure che hanno sperato in un bis dei girotondini, evento senza futuro, le sardine rispondono “Ancora in piazza. Lazio, Sicilia, Liguria e di lì in treno, fino alla Francia, contro le frontiere, strumento di violento respingimento dei migranti, poi probabilmente di nuovo Emilia-Romagna. Su, coraggio sardine.
Il  comunicato  dei 160 delegati  di piazza San Giovanni  non trascura l’importanza delle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria. Una scelta sbagliata  potrebbe significare la sconfitta, la vittoria di quelle forze dell’odio e dell’esclusione contro cui le sardine sono nate. Non ci sarà una lista del Movimento, ma non è un mistero che l’anti-salvinismo è molto prossimo alla sinistra. Perché sorprendersi delle reazioni scomposte alla  travolgente crescita di consensi alle sardine? Intanto è coerente la richiesta al Pd, di cancellare le nefandezze dei decreti sicurezza, di forzare le reticenze dei 5Stelle a smantellarli, pur avendoli approvati quando erano soggiogati da Salvini. L’ora ics è favorevole. La Lega, dopo l’endorsement del truce ex ministro per una schizofrenica ammucchiata di sinistra, centro e destra ‘salva Italia’, ci trona su con Giorgetti. Il mal di pancia, lo star fuori dalle leve di potere logora, le sardine ne hanno consapevolezza…e il Pd?

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