CNR / RICERCHE MILIONARIE E INESISTENTI A NAPOLI

Maxi scaldalo al CNR, il prestigioso Centro Nazionale per le Ricerche.

Ai domiciliari, tra gli altri, l’ex direttore generale Massimiliano Di Bitetto, accusato di essere a capo della band napoletana delle consulenze d’oro, ricerche del tutto inesistenti ma pagate care e salate con i soldi pubblici, fino ad oggi accertato un volume truffaldino da 2 milioni e 300 mila euro.

“E’ solo la punta dell’iceberg”, affermano parecchi ricercatori.

In realtà si tratta di due filoni d’inchiesta, il primo già andato a processo, il secondo ora nella fase bollente delle indagini e con i primi provvedimenti cautelari che riguardano nove tra dirigenti e funzionari del Cnr e del collegato IAMC, ossia l’Istituto per l’ambiente marino e costiero.

Massimiliano Di Bitetto

Tutto parte delle segnalazioni di una coraggiosa funzionaria, Laura Giuliano, che per prima ha segnalato le anomalie gestionali allo IAMC di Napoli, nel quale è coinvolto il segretario amministrativo dell’istituto, Vittorio Gargiulo. Sembra una vicenda di spesa allegra di fondi pubblici, ma limitata e circoscritta: tra l’altro, si parlava anche dell’acquisto di giocattoli gonfiabili per una sua società di animazione.

Ma è poi spuntato un secondo filone d’inchiesta, relativo alle consulenze d’oro. Ed è così che ne emergono di tutti i colori. Per fare un solo esempio, uno studio di 6 paginette pagato la bellezza di 49 mila euro: per la verità conteneva anche due allegati (A e B) di una pagina ciascuno. Lo studio fantasma era relativo alla “Progettazione architettonica degli edifici dell’IAMC”.

Tra gli altri indagati, Paolo D’Anselmi e Simone Morganti, amministratori di società attive nel settore delle consulenze ad imprese; Michele Cilli, custode delle scritture contabili delle società; Salvatore Mazzola, ex dirigente dell’Iamc; Ennio Marsella, dirigente dello stesso istituto. Quest’ultimo – una delle più potenti figure del Cnr a Napoli – nel corso di una conversazione (intercettata) con la moglie, così si dipinge: “Vittoria su tutti i fronti, stravinto! Sono uno ‘sfaccimm, non c’è niente da fare”.

Se lo dice lui.

Dalle intercettazioni, scrive il gip Giovanna Cervo, emerge che “i fatti erano noti a chi operava al Cnr, ma tutti temevano il gruppo facente capo a Di Bitetto”.

Scrive Repubblica Napoli: “Gargiulo racconta di un incontro a Napoli, nel luglio 2015, con Di Bitetto e l’allora presidente del Cnr Luigi Nicolais il quale gli avrebbe detto ‘che aveva creato molti problemi’. A Repubblica Nicolais replica: ‘Non ricordo un incontro a Napoli. Convocammo Gargiulo a Roma, ma non era presente Di Bitetto, per chiedergli conto di una fattura a favore di una società olandese di gonfiabili”.

Di Bitetto – dicono al Cnr – ha lasciato l’Istituto esattamente due anni fa, a novembre 2017. In seguito s’è imboscato nelle nebbie padane, diventando responsabile (non male, comunque) per i contratti all’università di Milano Bicocca, “scelto per quel ruolo – come racconta il ricercatore del Cnr Vito Mocella – dal rettore Cristina Messa proprio in prossimità della scadenza del suo mandato. Bicocca ha intensi rapporti con il Cnr”.

Come starà ‘curando’ i contratti Di Bitetto alla Bicocca?

Dice ancora Morsella: “Temo si tratti solo della punta dell’iceberg. Arresti e sequestri di queste ore raccontano solo in parte quanto temiamo sia accaduto in alcune stanze del Cnr”.


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