E-CAMPUS / ARIECCO IL CEPU CON RONALDO SUPERSTAR

Il testimonial più pagato la mondo, il numero uno su tutti i media internazionali, l’immagine che ogni azienda sognerebbe di vedere impressa in modo indelebile sui suoi prodotti.

Cristiano Ronaldo, of course, che dal 15 settembre campeggia in giro per le città, manifesti giganti in ogni strada, fa capolino in tutte le tivvù, sui social, un fiume in piena che inonda le case degli italiani, pur se in un italiano non proprio doc.

 

DALLE MUTANDE ALLE ENCICLOPEDIE

E forse proprio per questo ha deciso di scegliere l’Università eCampus come veicolo di una maxi campagna pubblicitaria. Dopo l’invasione a tutta Yamamay e l’intimo maschile, ecco dunque la ‘cultura’, la formazione, l’educazione secondo i più innovativi modelli.

Cristiano Ronaldo testimonial di eCampus

Forse non conosce bene, il numero uno del calcio mondiale, la non poco travagliata storia di eCampus, i crac, le giravolte, le finte messe in campo in tanti anni di attività sotto altri nomi, quasi sempre border line sotto il profilo giudiziario.

E caso mai sarà troppo tardi quando il campione della Juve, terminato il suo corso universitario, capirà quello che gli è girato intorno, quali storielle gli sono state raccontate per convincerlo a prestare il suo prestigioso brand alla megagalattica campagna.

Quanto viene a costare per le casse di eCampus? L’interrogativo sorge spontaneo, da un lato perché “la fabbrica Ronaldo” macina un fatturato annuo – per soli introiti da pubblicità internazionale – da oltre 30 milioni di euro; poi perché la situazione finanziaria di eCampus, fino a un paio d’anni fa, non era proprio rosea, dopo una catena di crac e, appunto, di pesanti vicende giudiziarie.

Partiamo con le news, tutte griffate Cristiano. Ecco cosa viene sottolineato nel blog dell’università. “Convinto che ‘nello studio, come nello sport, per vincere ci vogliano determinazione, impegno e preparazione’, il fuoriclasse della Juventus, cinque volte Pallore d’Oro, sosterrà la donazione di 36 borse di studio destinate a ragazze e ragazzi che desiderano intraprendere un percorso accademico, ma che non ne hanno avuto finora la possibilità per motivo economici, familiari, lavorativi o sociali, dando così una chance in più ai meno fortunati”.

E ancora: “Nonostante l’impegno sportivo, Ronaldo ha manifestato in più occasioni il desiderio di conseguire in futuro un titolo accademico per completare la sua formazione. E, interessato al settore dell’education, ha da subito apprezzato il modello didattico dell’Università eCampus non solo per la sua intrinseca flessibilità, ma anche per l’attenzione costante riservata allo studente”.

 

IL MINISTRO BUSSETTI E POLIDORI JUNIOR

Facciamo un salto a tre mesi fa. 24 giugno 2019, al quartier generale, in quel di Novedrate, nel milanese, sbarca il ministro (ormai ex) dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, per partecipare ad un convegno indetto da eCampus in collaborazione con la Fondazione Iniziativa Europa, sul tema “Università e Ricerca. L’Italia e l’Europa del Futuro”.

L’ex ministro Bussetti a eCampus con Pietro Polidori

Ottimo e abbondante tema intorno al quale si sono confrontati, oltre a Bussetti, Pietro Polidori, consigliere della Fondazione eCampus, il rettore Enzo Siviero, l’assessore alla Cultura della Regione Lombardia Stefano Bruno Galli, e il presidente di Iniziativa Europa Michele Vietti, ex membro del Csm.

Un meeting significativo, quello di Novedrate, perché consente di mettere a fuoco una situazione non poco nebulosa: ossia sapere con certezza chi c’è, oggi, al timone di eCampus. E troviamo una conferma ai nostri sospetti: alla guida c’è sempre la dinasty di casa Polidori, oggi rappresentata dal figlio Pietro. Il padre, Francesco, nel 1995 è stato il fondatore del CEPU, poi diventato università telematica accreditata dal Miur, dopo il decreto della allora ministra dell’Istruzione Letizia Moratti, grande amica della famiglia Polidori.

 

IL GRANDE AMICO TONINO DI PIETRO

Un fondatore che poteva contare su altri amici da novanta. Come Silvio Berlusconi e, ancor prima, Antonio Di Pietro, che tenne Italia dei Valori a battesimo proprio chez Polidori, nel sontuoso Hotel Borgo Palace di Sansepolcro, vicino Arezzo.

Ecco cosa scriveva l’Espresso in un’inchiesta del 2007: “Tra i suoi amici il Cepu ha potuto vantare il senatore Antonio Di Pietro, da anni sostenitore del Consorzio, che ancora una settimana fa a palazzo Benincasa, sede Cepu di Ancora, ha potuto arringare la platea su temi di giustizia e cooperazione internazionale”.

Ha potuto contare, fin dalla sua nascita, sulla tranquillità che si può godere nei paradisi fiscali più accorsati. Così succede in occasione del parto, con la sede legale di Cepu acquartierata a San Marino.

Senza lasciarsi sfuggire quelli lussemburghesi e addirittura panamensi, come viene ricostruito in un vero e proprio j’accuse, il volume “Cepus Dei”, scritto da due docenti universitari, l’avvocato Michele Bonetti e il medico Palo Citro. “Gli affari di Cepu – puntano l’indice – girano su ben altri paradisi fiscali. Cesd srl, società depositataria del marchio, con sede a Roma, ha un capitale di 5.903 milioni, interamente controllato da una holding lussemburghese, la JMD International SA, creata nel 2007 con un capitale iniziale da 31 mila euro, tutti in mano alla fiduciaria panamense Grandbridge Corp., il cui presidente, Louis Alberto Laguna, è uno dei tanti prestanome del piccolo staterello dello stretto. Chi stia veramente dietro la Grandbridge, al vertice dell’impero Cepu, non è dato sapere”.

Nel fotomontaggio, Antonio Di Pietro e Francesco Polidori

La Voce ha scritto due grosse inchieste, nel 2015 e nel 2016, sulle acrobazie targate Cepu, sulle ragnatele societarie intessute, sui crac e sulle inchieste giudiziarie portate avanti dalla magistratura.

Le potete leggere cliccando sui due link in basso.

Tutto all’insegna dei lifting societari e dello slalom tra sigle decotte, altre rinate, fallimenti, concordati, e tutto quanto rappresenta la logica di fottersene delle perdite e rinascere sempre e comunque, alla faccia di tutto e di tutti.

Ma tutte queste cose Ronaldo, impegnato sui campi di tutto il mondo come number one, non può saperle…

Un interrogativo, comunque, andrebbe subito sciolto: quanto prende di cachet il super campione per la sua campagna pubblicitaria da mille e una notte? E da dove escono i milioni per pagarlo?

 

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