Femminicidio? È “troppo amore”

Non c’è alcuna differenza significativa tra gli ambigui e insolenti sorrisetti di Vespa nel corso dell’intervista a Lucia Panigalli, la donna che ha subito violenze, è sopravvissuta al tentativo di omicidio dell’ex compagno, che dal carcere ha poi commissionato a un altro detenuto l’assassinio della donna, costretta a vivere sotto scorta, e l’ironia  machista del poliziotto che commenta così  la denuncia di violenza sessale subita da una ragazza: : “E dai ammettilo, ti è piaciuto, eh?”

È scoppiata la bufera contro il conduttore di Porta a Porta, per una serie di incredibili considerazioni: “Se avesse voluto, l’avrebbe uccisa”… “Lei è fortunata, perché è sopravvissuta”…“Tante donne vengono uccise” L’associazione Non Una Di Meno: “Il tono dell’intervistatore tra risolini, negazioni, battutine è semplicemente intollerabile. Questo non è giornalismo, è spazzatura. “Una vergogna per il Servizio Pubblico”, ha scritto la segretaria di Possibile Beatrice Brignone su Twitter e ha ricevuto  moltissime condivisioni. Del caso si occupa l’Ordine dei giornalisti, con la commissione per le pari opportunità del consiglio nazionale e l’annunccio, di un procedimento disciplinare. Proteste della Federazione della Stampa  e del sindacato giornalisti Rai, esposto dei 5Stelle all’Agicom e di Leu alla Vigilanza. Salini, amministratore delegato della Rai: “Condivido la forte contrarietà suscitata dai toni dell’intervista realizzata da Bruno Vespa alla signora Lucia Panigalli. Prendo atto che lo stesso Vespa si è scusato per gli equivoci. Ribadisco che la Rai e tutte le sue strutture, a cominciare da Porta a Porta, devono aderire alla linea editoriale dell’azienda che condanna fermamente la violenza, di qualsiasi natura, in ogni forma e modo, e che considera la difesa e la tutela dei diritti delle donne un principio imprescindibile e indiscutibile della Rai, su cui non sono mai tollerabili equivoci. Assicuro che saranno svolti tutti gli approfondimenti necessari per fare chiarezza sulla vicenda”.

Duro il commento del giornalista Lorenzo Tosa, ex 5Stelle, che ripercorre quanto subito dalla donna massacrata a sangue, a pugni e a coltellate, da un uomo col volto coperto, il suo ex, che non ha mai perdonato a Lucia di essere stato lasciato: “L’uomo che allarga le braccia sorridente si chiama Bruno Vespa, di mestiere fa il giornalista del Servizio pubblico sulla principale rete televisiva italiana”. Tosa riporta frasi del conduttore: “Lucia è fortunata, perché è sopravvissuta”… “Lui è innocente”…“Era così follemente innamorato di lei da non volerla dividere se non con la morte. E via, sempre più giù, in un abisso di superficialità e orrore, il tutto condito da continui ghigni e risolini e con un tono di squallido, viscido paternalismo con cui non si tratta una bambina di sei anni, figuriamoci una donna vittima di un tentato omicidio che vive nel terrore costante di essere ammazzata. Se questo è il Servizio pubblico, se questo è un giornalista, se questa è un’intervista normale, allora cominciamo una volta per tutte ad avere il coraggio di dire in faccia alle donne: non denunciate, perché non vi crederemo. Perché non è violenza, non è odio, non sono (tentati) femminicidi. È solo ‘troppo amore’”.
Vespa: “Mi sono dimesso il 23 gennaio 2016 dalla Federazione Nazionale della Stampa per il carattere violento, pretestuoso e settario delle sue polemiche nei miei confronti. Il mio giudizio si rafforza alla luce dell’incredibile dichiarazione di oggi. Credo sia la prima volta in assoluto che un giornalista viene criminalizzato a causa di  una trasmissione per la quale viene al tempo stesso ringraziato dall’avvocato della sua presunta vittima. La cosa è tanto più grave perché le principali agenzie di stampa avevano diffuso già ieri sera la dichiarazione dell’avvocato Giacomo Forlani difensore della signora Lucia Panigalli”.
Traffico di influenze. È l’ipotesi di reato per cui è indagato l’avvocato Alberto Bianchi, ex presidente di Open, la fondazione per le iniziative di Matteo Renzi, compresa la Leopolda. Lo studio di Bianchi , è stato perquisito. Il suo legale: “ Bianchi è indagato per una ipotesi di reato fumosa qual è il traffico di influenze per prestazioni professionali a mio avviso perfettamente legittime. Ha messo a disposizione degli inquirenti la documentazione richiesta, nella convinzione di poter chiarire al più presto questa vicenda. Sul sito della fondazione, chiusa un anno fa,  era possibile leggere i nomi dei finanziatori che avevano dato il consenso alla pubblicazione.

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