L’inciampo di Renzi con il referendum costituzionale ha dato il ‘pronti, via’ alla vendetta dei rottamati del Pd a cui non è parso vero di disarcionare il leader del ‘giglio’ dal posto di comando. Il caso Conti 2, firmato da Renzi, ha dato libero sfogo alla sua contro vendetta. Scissione, secondo la peggiore tradizione della sinistra. Il progetto dell’ex segretario dem è un piccolo capolavoro di furbizia. L’annuncio dell’addio è avvenuto all’ora ics, con studiatissima tempestività e cioè all’indomani della spartizione di ministeri, vive ministri e sottosegretari, per contestare l’accordo. Renzi avrebbe voluto occupare più caselle, per non essere fuori da ruoli governativi. Con il carniere mezzo vuoto, l’annuncio dell’addio. La tattica ha il sapore delle alchimie vecchia Dc, avviluppate nel gorgo turbolento delle correnti, quando gli esclusi dalla consolle di comando inventavano un’improbabile sinistra del partito, perché priva di una qualche convinzione ideologica. Da qualche tempo voci par condicio hanno sostenuto l’esercizio dialettico nel rivalutare il bel tempo di De Gasperi, De Mita, Andreotti e Fanfani. “Che statura, quei politici, altro che la classe di inetti del terzo millennio”. Renzi ha colto la palla al balzo e ha ordito la trama per una riedizione del centrismo d’epoca, perché no, con l’accoglienza a possibili profughi di Forza Italia grazie a non malcelate empatie con Berlusconi! La truppa da assoldare non difetta. Nella sua involuzione, il partito che fu di Ingrao ha inglobato gli orfani della defunta Dc e la sinistra ha imboccato il viale del tramonto. Nella fase convulsa che ha partorito l’anomala alleanza Pd-5Stelle, Renzi ha piazzato la mossa vincente, consapevole di svincolare gli uni egli altri dall’impasse del dopo Salvini e non ha nascosto il progetto di cavalcare il protagonismo acquisito per tornare in sella. Incredibile per un ex leader di quel che resta della sinistra, ma comunque di sinistra, la motivazione, a caldo, della scissione: “Il Pd è troppo di sinistra”. Come volevasi dimostrare. Vendetta, tremenda vendetta, nel momento in cui l’alleanza con i 5Stelle recupera ai dem la componente Bersani, Speranza, D’Alema, Epifani e riaggancia gli scissionisti di Fratoianni e Leu. Sembrerebbe lodevole la promessa di Renzi di dedicare la sua energia politica a combattere Salvini. Domanda: “Ma da quale versante?” Forse con ami su cui avvolgerà esche invitanti al punto di tirare in barca i pezzi del centro destrismo di Forza Italia, di Toti, di non pochi grillini a cui l’intesa con il Pd ha provocato crisi di rigetto? La cartina di tornasole è nella risposta alla domanda cruciale rivolta da ‘la Repubblica’ sull’accordo elettorale per il voto delle regionali: “A me l’alleanza strategica con Di Maio non convince”. Ah sì? Renzi sponsor dell’accordo di governo con il Movimento, per far sloggiare Salvini dal Governo e no a liste concordate con i 5Stelle per impedire di cedere Umbria, Emilia e non solo alla Lega? Il nuovo soggetto compenserà la leadership maschile di Renzi con ruoli politici di rilievo della Boschi e della Bellanova? È già così. “E adesso D’Alema e Bersani torneranno. In questo epitaffio ecco un preoccupante risvolto della scissione. La reazione più aspra è di Franceschini: “Nel 1921/22 il fascismo cresceva sempre di più, utilizzando rabbia e paura. La litigiosità e le divisioni dentro i partiti li resero deboli fino a far trionfare Mussolini. La storia dovrebbe insegnarci a non ripetere gli errori”. Appunto, un patatrac.
A proposito di furbi, anzi di furbastri: l’indignazione per l’immagine di Salvini che mostra al popolo del Carroccio una bimba (toh, si chiama Greta, per ricordare gli insulti alla svedesina anti inquinamento) e contravviene all’etica di proteggere la privacy dei bambini, non ha nulla a che fare con il caso Bibbiano, come l’ex, ex, ex ‘capitano’ leghista ha fatto credere per attaccare platealmente il Pd. La piccola, con la complicità dei genitori, è stata mostrata per far credere che fosse stata restituita alla mamma dopo un anno. Salvini dal palco di Pontida: “Mai più bimbi rubati alle mamma e ai papà, mai più bimbi come merce”. Ma Greta non è coinvolta nell’inchiesta sui presunti affidi illeciti a Bibbiano e nella Val d’Enza reggiana. Lo dicono i magistrati e l’aveva anticipato la giornalista Selvaggia Lucarelli: “Ho parlato con la madre. La bambina di Pontida non c’entra nulla con Bibbiano. Vive in Lombardia e le case famiglia a cui fu affidata erano a Varese e Como. Salvini ha strumentalizzato Bibbiano e i bambini in modo indegno”.
Dal ‘truce’ niente retromarcia sulla presenza della bambina a Pontida e invece un abituale e nostalgico “Chi se ne frega”.
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