È tre a uno per Mancini, ma il  bel gioco dov’è?

È il prologo dei campionati europei del prossimo anno, quinta giornata del girone J. In campo per gli Armeni anche Mkhitaryan, acquisto di settembre della Roma. Nel background di Mancini otto successi su otto incontri.
Mani avanti del commissario tecnico:  “I nostri avversari hanno più fiato e gambe, alle spalle hanno più partite degli azzurri”.
Stadio Vazgen Sargysan di Erevan, partenza con la quinta marcia della squadra di casa, che pressa alto e non  far ragionare il centro campo presidiato da Verratti e Jorginho. Per dieci minuti solo Armenia e in uscita da una fase offensiva dell’Italia gli armeni ripartono a velocità supersonica. Contropiede perfetto, Karapetyan s’invola, tallonato da Bonucci etrova la perfezione balistica. Destro angolato, quanto basta ha ingannare Donnarumma. Uno a zero. Reagiscono gli azzurri e il meglio si deve a un incisivo Emerson che fa impazzire la difesa armena. I minuti se ne vanno senza lampi d’ingegno dell’Italia, ma al 28° proprio il difensore azzurro di sinistra si libera con un dribling secco del diretto difensore, spedisce un assist millimetrico per Belotti e il gol arriva. Uno a uno. Nel  futuro prossimo dell’Italia c’è un regalo dall’arbitro tedesco Siebert che espelle Karapeytan ‘colpevole’ di una sbracciata involontaria su Bonucci. Espulsione discutibile di uno dei giocatori fondamentali dei nostri avversari e uomo in più per la nazionale tricolore. Per i primi venti minuti della ripresa l’Armenia non sembra soffrire l’inferiorità numerica. Mancini è furioso per il non gioco dell’Italia e per un paio di contropiedi degli uomini di Gyowlbowdagyan mal contrastati. Gioca e come la sua squadra e l’Italia sta a guardare o quasi. Il nervosismo è il dato più evidente tra gli italiani e non contribuisce a placarlo la furia di Mancini dalla panchina. Un paio di cambi: Pellegrini per Chiesa, inconcludente, Sensi per Barella, anche lui al di sotto del suo standard meno. Il calcio è l’imprevedibilità. In piena insufficienza dell’Italia, al minuto 77 invenzione di Bonucci: lancio di 40 metri, torsione perfetta di testa del nuovo entrato Pellegrini, 2 a 1 per gli azzurri che dopo tre minuti puniscono l’Armenia con un gol fortunoso. Belotti si destreggia fra tre avversari, il tiro non irresistibile picchia sul palo. Pallone sulla schiena del portiere Hayrapetian, autogol, 3 a1. Al minuto 83 Lasagna per Bernardeschi. Obiettività vuole che il commento per questa trasferta vincente sia tutt’altro che entusiastico. Contro avversari vistosamente imparagonabili per talento ed esperienza internazionale, era lecito aspettarsi molto di più, Questa nazionale ancora non ha la personalità che servirà in circostanze più impegnative. Comunque, quinta vittoria consecutiva nell’approccio ai prossimi europei.

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