ISCHIA / MAZZETTE & CONSULENZE PER IL CASTELLO ARAGONESE

Riflettori accesi sullo storico Castello Aragonese d’Ischia.

Dopo due anni di indagini condotte dalla procura di Napoli Nord e dalle fiamme gialle, infatti, una cospicua parte del Castello è stata posta sotto sequestro. Sequestrate anche sette società e immobili per circa 40 milioni di euro sparsi tra Roma e Napoli, nonché una villa a Capri.

La rete d’affari fa capo – secondo la ricostruzione degli inquirenti – ad un noto commercialista partenopeo, il sessantasettenne Alessandro Gelormini, il cui nome rimbalzò nelle cronache anche giudiziarie a fine anni ‘80, inizio ’90, quando era il commercialista di fiducia di ‘O Ministro Paolo Cirino Pomicino.

Oggi torna in auge per un vorticoso giro di immobili, favori & consulenze.

In realtà si tratta di un ramo dell’inchiesta principale che ha ruotato a lungo intorno ad un altro personaggio ben noto in ambito giudiziario, soprattutto casertano, Enrico Caria, fino a pochi mesi fa a capo di un ufficio strategico: è stato cioè presidente della fallimentare al tribunale di Napoli nord.

E’ quindi andato in scena, per molti mesi, un muro contro muro tutto all’interno del tribunale di Napoli nord. Toghe contro toghe, tanto che a gennaio di quest’anno è stato deciso l’arresto del giudice Caria, accusato di corruzione in atti giudiziari. Gli arresti domiciliari sono stati confermati, il primo aprile 2019, dalla sesta sezione penale della Cassazione.

Stando alle prime ricostruzioni sulla vicenda Gelormini, attraverso artifici contabili è stato svuotato il patrimonio di svariate società, prima di dichiararne il fallimento. In questo caso le imputazioni sono di bancarotta, corruzione ed evasione fiscale. Un bel mix.

Indenne dalle indagini la parte del Castello che fa capo alla famiglia Mattera, di origini venete ma ormai “ischizzata”.

 


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