Arieccoci alla scoperta dell’acqua calda. Titola Repubblica del 10 luglio, pagina 21: “Blitz contro i gruppi neofascisti – Scoperti legami con gli ultrà”.
Ieri avevamo fatto cenno agli istituti di vigilanza, che da vent’anni e passa spuntano rigogliosi sotto le ali della camorra e ora vengono rintracciati dagli inquirenti.
Adesso siamo al tifo ultrà che va sotto braccio con i neonazisti. Il copione va in scena a Torino, dove secondo la ricostruzione effettuata dagli 007 di Repubblica, i magistrati Emilio Gatti e Enzo Bucarelli stanno puntando i riflettori sulla “Legio subalpina torinese”, formazione parafascista.
Il quotidiano diretto da Carlo Verdelli riferisce alcune fasi dell’operazione portata avanti dalla Digos torinese: “Legio subalpina rientra in un cartello chiamato FederAzione, che ha come obiettivo quello di riunire l’estrema destra oltranzista italiana di area skin”. E viene precisato: “Nelle perquisizioni abbiamo trovato materiale riconducibile ai gruppi ultrà della Juventus ‘Drughi giovinezza e liberazione’”.
Drughi a parte, è da almeno una quindicina d’anni che, in tutta Italia, e sotto tutte le curve, vengono documentati rapporti ormai organici, fisiologici, tra gruppi della destra ultrafascista con le frange delle tifoserie ultrà.
Storico epicentro Roma, soprattutto sponda laziale. Ma anche Bergamo, Varese, Verona, Napoli e via tifando.
Inquirenti, magistratura e forze dell’ordine da altrettanti anni stanno a guardare.
Sono storici, ormai, i rapporti tra Forza Nuova guidata da Roberto Fiore e gli ultrà laziali. La Voce ha scritto, anche in questo caso, decine di inchieste ed articoli, a cominciare dalla metà degli anni ’90.
Del resto, proprio l’Espresso ha più volte scritto del tifo nazi gemellato con gli ultrà. Come mai i cronisti di Repubblica non leggono il loro Espresso?
E’ invece fresca fresca la notizia della capatina effettuata dal capo ultrà del tifo milanista nel ritiro della squadra appena cominciato. Si tratta di Luca Lucci, pregiudicato per traffico di droga e fotografato mesi fa sotto braccio con il ministro degli Interni Matteo Salvini.
Un paio di settimane fa a Lucci la procura di Milano ha sequestrato beni per 1 milione circa di euro.
Ma ‘O Sceriffo certo non poteva conoscere il chilometrico pedigree giudiziario dell’amico-tifoso…
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