TERRA DEI FUOCHI / PICCO DI TUMORI

Aumento vertiginoso di morti e patologie tumorali nella Terra dei Fuochi. Ma la politica se ne frega altamente. Né la Regione a guida Vincenzo De Lucané il governo gialloverde alzano un dito. Stanno a guardare una tragedia che più annunciata non si può.

A confermare la situazione un fresco rapporto elaborato dall’Istituto Superiore della Sanità.

Il rapporto riguarda la sempre più drammatica situazione in quella martoriata Terra dei Fuochi, dove sono in continua crescita dati e percentuali sulle patologie tumorali.

Fotografa un’area di 400 chilometri quadrati composta da 38 comuni tra il napoletano e il casertano, con la presenza di realtà locali come Afragola, Caivano, Giugliano e tanti comuni della famigerata Terra dei Fuochi, appunto.

Più in dettaglio, nell’area ci sono quasi 3000 siti illegali per lo smaltimento di rifiuti, per la precisione 2767 quelli individuati dalle forze di polizia. Ed è in questa area maledetta che vive oltre un terzo della popolazione, pari ad oltre 350 mila abitanti. “Tutto ciò determina – viene registrato – una molteplicità di fonti di esposizione pericolose. Considerando gli indicatori di salute, si osservano eccessi di mortalità nel periodo compreso tra il 2008 e il 2015 ed eccessi di incidenza per tutti i tumori nel periodo 2008-2012”.

Ancora. In alcune aree “è significativamente più elevata la prevalenza di neonati prematuri e significativamente maggiore sia la mortalità per tumori della mammella sia l’ospedalizzazione per asma”.

Sulla base di questi elementi, la procura di Napoli Nord sta per avviare l’ennesima inchiesta. Stavolta per verificare se sussistono “i presupposti per ipotizzare il reato di omessa bonifica”. Ovvio che esista.

Ma tutto sta a vedere se prima o poi si arriverà ad accertare, sotto il profilo giudiziario, responsabilità politiche con nomi e cognomi ben precisi: sotto gli occhi di tutti, ma fino ad oggi intoccabili, o almeno mai sfiorati dalla (sic) giustizia.

Impresa ben difficile, date le condizioni comatose, oltre che delle popolazioni che vivono in quei martoriati territori, anche di quella sgarrupata giustizia.

E’ da anni, almeno una dozzina, che si registrano dati sempre più allarmanti. Soprattutto in prospettiva. Dal momento che i tragici risultati si vedono solo dopo anni: quindi i picchi più tragici si potranno osservare – viene calcolato – tra una quindicina/ventina d’anni. Senza tener conto che, continuando i roghi e avvelenandosi sempre più l’ambiente, l’arco temporale delle patologie tumorali tende ad allungarsi in proporzione sempre maggiore.

Una tragedia senza fine. E senza che le autorità di controllo o politiche (come la Regione) e il governo alzino solo un dito.

Vergogna.


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