AUTOSTRADE / UN LIFTING CHE FA INCAVOLARE I CONCESSIONARI

Bagarre ai caselli. L’Autorità dei Trasporti dà una verniciata al sistema delle tariffe autostradali e già questo provoca una immediata reazione da parte dei gestori, rappresentati sotto l’ombrello dell’Aiscat.

Un bubbone storico, questo, una delle più clamorose rapine di casa nostra, con i cittadini costretti a subire le conseguenze di un regime tariffario da regime dittatoriale, ovvero storicamente volto ad ingrassare i profitti dei privati a danno degli stessi cittadini.

Un tema sul quale punta dritto, nelle ultime settimane, Alessandro Di Battista, che ora scopre la truffa del secolo e parla di necessaria nazionalizzazione del sistema autostradale.

Un sistema a tutt’oggi totalmente in mani private, attraverso il folle sistema delle concessioni “a vita”: per la serie, il concessionario fa un po’ di lavoretti e in cambio inghiotte montagne di pedaggi che gli consentono di tenere sempre alti i profitti.

Adesso una piccola svolta, con un mini aggiustamento dei meccanismi che determinano le tariffe. Ne è interessato circa l’80 per cento del sistema autostradale e 16 concessionari, i quali dovranno poi rinnovare i contratti con il ministero delle Infrastrutture. Dovrà essere adottato un sistema cosiddetto “price-cap”, basato soprattutto sull’efficienza e su una remunerazione a prezzi di mercato dei lavori eseguiti dai concessionari.

“Una vera rivoluzione”, commenta il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il 5 Stelle Danilo Toninelli. Manifesta invece “grande preoccupazione” l’Aiscat, che fa addirittura balenare uno stop agli investimenti previsti. Favorevoli le associazioni dei consumatori, le quali sottolineano come “ora le concessionarie non potranno più inserire voci improprie per giustificare gli aumenti”.

Alcune settimane fa il presidente della Tangenziale di Napoli, da nove anni ‘O Ministro Paolo Cirino Pomicino, ha invocato un adeguamento tariffario, a suo parere necessario per garantire un servizio efficiente per l’arteria che traversa Napoli da ovest al centro. Oggi la tariffa è di 1 euro tondo, ottenuto solo grazie al rinnovo della famigerata concessione. Ai confini della legalità, quel provvedimento governativo, dal momento che nell’iniziale statuto della Tangenziale di Napoli – che fa capo ad Autostrade Meridionali – era previsto che dopo un certo numero di anni il pedaggio sarebbe stato annullato, essendosi ripagati i costi di realizzazione. Non solo quel momento non è mai arrivato, ma il pedaggio è cresciuto nel tempo, arrivando appunto a quota un euro, solo per percorre alcuni chilometri. Cosa succederà adesso?

 

Nella foto Alessandro Di Battista e Danilo Toninelli

 


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