Cardarelli in tilt per la mancanza di lenzuola. Stoppate le operazioni previste.
Succede nel più grande presidio ospedaliero del Mezzogiorno, quotidianamente alle prese con questo o quel problema. Adesso lo sciopero dei dipendenti dell’American Laundry, che da decenni fornisce al Cardarelli i servizi di lavanderia.
Una sigla, American Laundry, che da oltre un quarto di secolo passa di commessa in commessa, una sorta di monopolio incontrastato sul fronte dei servizi di lavanderia.
Uno dei settori ‘storicamente’ del mirino dei clan in vena di riciclaggio, il lavaggio – è proprio il caso di dirlo – dei soldi sporchi. Come del resto capita con altri ‘servizi’ da non poco: quali le mense, la ristorazione, le pulizie, e lungo tutto il fronte delle commesse pubbliche, che vanno dagli ospedali ai tribunali, dalle ferrovie alle scuole e via di questo passo.
Ora spunta una interdittiva antimafia a carico dell’American Laundry, che ovviamente ha prodotto effetti sui lavoratori dell’azienda, i quali protestano e incrociano le braccia per poter ottenere il cosiddetto ‘passaggio di cantiere’, vale a dire che i dipendenti possano essere assunti dalla sigla in grado di aggiudicarsi la nuova commessa.
Un copione visto non poche volte, dal momento che l’American Laundry è da decenni nel mirino degli inquirenti, tanto che i primi riflettori vennero accesi addirittura negli anni ’80.
A questo punto sorge spontanea la domanda: ma cosa ci stanno a fare magistrati e prefetti che di tanto in tanto effettuano provvedimenti interdittivi, poi arriva il Tar, quindi il Consiglio di Stato, con misure che fanno a pugni le une con le altre?
Un valzer completo per vedere con regolarità dopo qualche anno spuntare di nuovo la sigla in precedenza ‘interdetta’. Come succede per tante società e ditte che popolano il variegato fronte delle commesse pubbliche.
Così funziona la ‘giustizia’ (sic) nel nostro sempre più sgarrupato Paese…
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