Giornata “epica”, quella del 23 maggio, per la Tangenziale di Napoli. Cittadini imbottigliati per ore e ore, sette chilometri di coda per il ribaltamento di una autocisterna. Code infernali e maledizioni a valanga, sia per la mancanza storica di “vie di fuga” in occasione di incidenti del genere; sia per la totale mancanza di alternative per il raggiungimento di varie zone della città.
Il presidente della Tangenziale di Napoli spa, intanto, festeggia le sue otto candeline. E’ del 2011, infatti, la nomina dell’ex ministro del Bilancio, Paolo Cirino Pomicino, su quella poltrona, per precisa volontà della famiglia Benetton, di cui ‘O Ministro è sempre stato grande amico.
Quel Pomicino che ha appena annunciato la sua fresca fede per il Pd di Nicola Zingaretti, incorniciata con una promessa: “sapete che io posso sempre contare su tanti amici che stavolta voteranno per voi”.
Detto fatto, è scoppiato il feeling con le truppe zingarettiane, che già pensano al dopo elezioni e vedono in ‘O Ministro il nuovo Vate capace di traghettare la loro sinistra (sic) verso nuove alleanze. E l’ambasciatore del nuovo corso non può essere che lui, il neo acquisto nel mercato della politica, ‘O Ministro.
C’è addirittura – negli sgarrupati ambienti piddini – chi vagheggia (o vaneggia) di possibili alleanze con i 5 Stelle, intessute proprio dal super andreottiano di una vita, e compaesano di Luigi Di Maio. “Se lo può giocare a carte”, “se lo beve come un bicchier d’acqua”, commenta chi conosce bene l’entourage pomiciniano.
Nel frattempo ‘O Ministro si gode la sua poltrona al vertice della Tangenziale. Che nella sua story porta con sé un mistero grande quanto un grattacielo: come mai i cittadini sono quotidianamente rapinati di 1 euro per ogni percorso, visto stava “nei patti” che una volta ripagati i costi il pedaggio sarebbe stato abolito? Come mai la rapina continua?
Per via di un assurdo accordo con lo Stato, che prevede praticamente una convenzione a vita (a quanto pare fino al 2032) con Tangenziale spa. E tutto ciò nonostante le cicliche proteste dei cittadini.
Ma cosa ci stanno a fare le associazioni dei consumatori? I variegati comitati che alla fine dei conti prendono solo per il culo utenti e consumatori con le loro finte battaglie?
E perché nessun magistrato – pur con tutte le denunce presentate dai cittadini in questi ultimi anni – apre mai un fascicolo d’inchiesta su una truffa (e una convenzione palesemente illegittima) che più chiara non si può?
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