Due anni fa moriva uno dei massimi studiosi di storia della Chiesa d’Inghilterra, il vescovo Geoffrey Rowell. Al quale si deve un infaticabile impegno – negli anni di studio, insegnamento ed esercizio del culto da Cambridge ad Oxford fino alla Diocesi di Gibilterra – per aprire strade e gettar ponti fra lo spirito cattolico e quello anglicano, all’interno di una più ampia visione ecumenica.
Impegno che ha condiviso, tra gli altri, con il Cardinale Joseph Ratzinger, e anche dopo, quando è diventato Papa Benedetto XVI. “Geoffrey embodied just the direction we wanted to move in”, sottolineò dopo un incontro, ossia: “Geoffrey incarna proprio la direzione verso la quale ci stiamo muovendo”.
Una direzione ovviamente continuata e ancor più strategica con il pontificato di papa Bergoglio.
Studia e si forma in due prestigiosi college inglesi, George Rowell, vale a dire il Winchester College e il Corpus Christi Collegedi Cambridge.
Per ben 23 anni è Cappellano al Keble Collegedi Oxford, dal 1971 al 1994.
Durante la sua permanenza oxfordiana scrive una delle sue opere più importanti, “The Vision Glorious” (1982), in cui esplora i temi e le personalità più spiccate per il rinascimento cattolico all’interno della chiesa anglicana. Una ricerca che continuerà fino al termine dei suoi giorni.
Viene nominato Canonico della Cattedrale di Chichestere, nel 2001, Vescovo ordinario per la Diocesi di Gibilterra: questa seconda, prestigiosa investitura, è celebrata nella Chiesa di Santa Margherita di Westminster, mentre l’insediamento nella Cattedrale della Santissima Trinità di Gibilterra avviene il 1 novembre 2001.Nel 2007 diventa Gran Maestro dell’Ordine di Saint David del Galles, Saint Alban eSaint Crescentino.
Muore l’11 giugno dello scorso anno, 2018, nella casa di riposo di Saint Wilfried, nel West Sussex.
Secondo gli studiosi, Rowell ha perfettamente incarnato lo spirto del “Tractarian Movement”, un movimento nato nel diciannovesimo secolo nell’ambiente ecclesiastico e universitario di Oxford, dove poi per tanti anni ha vissuto.
La finalità del movimento era proprio quella di ricondurre la Chiesa anglicana nel solco della tradizione cattolica. Ebbe inizio, infatti, nel 1833, con la pubblicazione di una serie di studi, “Tracts for the Times” (“Trattati per i Tempi”) che all’epoca ebbero una forte risonanza negli ambienti non solo ecclesiastici ma anche sociali e culturali.
Tra i promotori vi furono personalità di grosso spessore, come J.Keble,J.H. Newman, E.B. Pusey. Sebbene a cominciare dal 1845 perdesse alcuni tra gli esponenti di maggior rilievo, il Tractarian Movementdiventò man mano più vigoroso e influente, provocando nel tempo un profondo rinnovamento all’interno della Chiesa anglicana.
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