Canta, che ti passa

È una donna con vocazione allo star system, prestata alla comunità delle Suore Orsoline, fenomeno a dimensione internazionale, tanto da essere nota all’estero come sister Cristina, Soeur Cristina. I suoi biografi si domandano con una punta di malizia, quando la suora cantante e di recente ballerina, trovi il tempo per raccogliersi in preghiera e attendere alle incombenze richieste dalla condizione di religiosa. La frizzante Sorella, nel breve volgere di qualche anno, si è spesa nella realizzazione di due album canori e sei singoli, ha partecipato a quattro show televisivi (Good News Festival / tv 2000, The voice of Italy / Rai 2 / The World’s best / CBS, Ballando con le stelle / Rai 1), ha rilasciato interviste, è stata più volte ospite di programmi radiotelevisivi. La star in tonaca sprizza simpatia a iosa, espressione di appagamento per aver assecondato con successi travolgenti la “doppia vocazione” di religiosa e cantante, di show sister. Simpatia senza se e senza per la sua scelta anticonformista, certamente coraggiosa e proiettata in un futuro che la Chiesa cattolica stenta ad accettare, primo fra tutti il papa innovatore, che nemici interni accusano di comunismo, senza capire che miglior complimento non potrebbero inventare. Cristina, quando si esibisce, ecco il punto, è donna, prima di essere suora e come donna manifesta gioia e sana continuità con un naturale desiderio di esibizionismo, di esternazioni delle sue doti di cantante. Non è nelle sue corde andare oltre, ma sarebbe interessante una “confessione” che rivelasse desideri repressi di maternità e di una vita sessuale negata a preti e suore dai vertici del clero. Sarebbe un bene comune sapere cosa pensa della piaga sociale degli abusi sessuali che coinvolgono molte migliaia di sacerdoti e un numero per ora imprecisato di suore impediti ad assecondare gli impulsi fisiologici dell’eros.

Suor Cristina non è sola a invadere il mondo dello spettacolo. Prima di lei, in Italia lo ha percorso Cionfoli, frate francescano dell’Ordine dei Cappuccini. Debutta nel 1981 come cantautore a  Domenica con la canzone Nella goccia entra il mare, partecipa al Festival di Sanremo nel 1982 e del 1983, con  Solo grazie e Shalom, che gli permettono di entrare nella top 10 dei 45 giri. Una sua canzone, Marta, diventa la sigla di una serie di puntate di una telenovela sudamericana e al Festival di Sanremo del 1994 è inserito nella Squadra Italia, con il brano Una vecchia canzone italiana.  Nel 2006 partecipa al reality show condotto da Simona Ventura L’isola dei famosi  Nel maggio 2015 si candida come consigliere regionale nella lista di centrodestra Puglia nazionale e dichiara: “In Puglia i treni sono sporchi a causa di zingari ed extracomunitari. Sono diventati arroganti, fanno sempre storie perché non hanno mai i biglietti” Un inciampo inatteso per un ex francescano. Cionfoli dipinge e scolpisce, espone in mostre di tutto il mondo. Nel 2015 partecipa al programma “Mille voci”. Si “spoglia” della veste talare, si sposa, mette al mondo tre figli. Evidentemente sceglie di obbedire all’impulso fisiologico di una normale vita sessuale, concessa ad altri ordini religiosi, per esempio dalla Chiesa anglicana.

Preti cantanti, probabilmente “diversi”, nell’accezione positiva del termine, ce n’è in tutto il mondo. Dieci, famosi, sono del continente americano. Marcello Rossi è un idolo in Brasile. John Carlos Band, dominicano, Matt Maher, canadese, Alfareros, quartetto dominicano, Athenas, cantante argentina, Rosa de Saron, gruppo brasiliano, Tonny Alysson, Brasile, Son by four, Audrey Assad, Celinès, Santo Domingo, Padre Rob Galea, maltese.

Idea: organizzare un concertone in piazza San Pietro con tutti loro e slogan con la scritta “Libertà sessuale” “Matrimonio libero per preti e suore”, alla presenza di Bergoglio e di chi gli impedisce di abolire il veto di amare e sposarsi per i religiosi cattolici.

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