Applausi, arriva dalla legittima difesa la rinascita economica 

La Confindustria rinfaccia al governo gialloverde, la crescita sotto zero dell’economia italiana, ma è un attacco fazioso e soprattutto non tiene in debito conto, per motivi di cecità pregiudiziale, dei risvolti produttivi che genera l’approvazione del decreto sulla legittima difesa. Basta informarsi. L’industria nazionale delle armi ha già predisposto turni di lavoro raddoppiati, ha inviato emissari negli uffici del collocamento perché emettano bandi di assunzione per centinaia di posti e la Confcommercio registra un’impennata clamorosa della vendita di armi, fucili, mitragliette, machete, coltelli. Intervistato un campione di cittadini del Nord, del Centro e del Sud i sondaggisti hanno elaborato un’apposita tabella. Dice che con una percentuale bulgara del 78%, chi non avesse ancora provveduto è orientato a far spese nelle armerie, previa richiesta del porto d’armi che gli organismi preposti soddisferanno con urgenza, su disposizione del Viminale.

La prima pagina di la Repubblica è ingombra per tre quarti del faccione rubicondo di Salvini. Esulta l’autore del decreto bocciato dai costituzionalisti e da ogni italiano con testa pensante. Il vostro scriba si unisce al gaudio maximo del ministro degli Interni e lancia in queste righe un messaggio a tutti gli amici, perché lo utilizzino con il passa parola: se siete disarmati, provvedete al più presto a correggere storture come il rispetto per la vita del prossimo. Che sul vostro comodino trovi posto al più presto una “7.65” con colpi in canna. Salvini dice con ferma convinzione che a un rumore casalingo notturno, con l’aggravante di un’ombra che si aggira in casa, si può, si “deve” sparare, soprattutto se il ladro fosse di pelle scura.

Tranquilli. La modifica dell’articolo 55 del codice penale vi darà sempre ragione. Dice che il caso “eccesso colposo di legittima difesa” non è reato se commesso in “stato di grave turbamento”. In altre parole, basta la paura a legittimare l’uccisione. Che nessuno critichi Salvini. Le contestazioni, commenta il vice premier del Carroccio, “mi fanno un baffo”. Gli chiedono: “Se qualcuno picchia una donna o un bambino” “Va curato e perché no, lo castriamo”

Il sì del Parlamento è stato salutato con una ola e pollice alzato in segno di ok dalla compagine leghista, in associazione con gran parte dei grillini (ad eccezione di un manipolo di sedici ribelli) e come prova di alleanza elettorale, forse anche di governo, dalla destra di Forza Italia, dai segaci della Meloni. Occhi indiscreti riferiscono che è stata baldoria dell’estrema destra per Casa Pound e Forza Nuova.


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