Un’altra puntata della saga “salvineide”

E’ proprio uno zotico valpadano: correttezza istituzionale vorrebbe che Salvini, prima di mettere in dubbio il diritto alla cittadinanza di Rami, avrebbe dovuto completare gli accertamenti di cui parla. Lui no, con il consueto piglio mussoliniano, dichiara di sospendere quanto chiede tutta l’Italia e cioè di riconoscere a un ragazzo che è nato nel nostro Paese ed è tanto italiano da voler diventare un carabiniere, il diritto di vedersi inserito a pieno titolo nella società che lo ha visto eroico protagonista della salvezza di 50 compagni di scuola. “Al momento non ci sono gli elementi per concedere la cittadinanza italiana a Rami”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Salvini a margine della presentazione del libro di chiara tendenza xenofoba “L’Italia non è più italiana” di Mario Giordano.

Chiede a Salvini di dargli subito la cittadinanza ed è di nuovo braccio di ferro all’interno del governo gialloverde.

Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a margine della presentazione del libro di chiara tendenza xenofoba “L’Italia non è più italiana” di Mario Giordano.

Recupera credibilità il ministro grillino della giustizia. In aperta e pubblica contestazione del raduno omofobo e bigotto di Verona, sul tema della famiglia, dichiara: “La legge 194 sull’aborto non si tocca” Il messaggio perentorio è diretto a una cinquantina di parlamentari leghisti che vorrebbero abolirla. “Il convegno è Medioevo. A Verona non andrei né come Bonafede, né come uomo delle istituzioni”. Peccato, aggiunge una bugia e cioè “Con la Lega governiamo benissimo”. Anche quelli del Carroccio sono bugiardi. Raccontano che gli aborti, con la 194 sono aumentati a dismisura e mentono, perché sono diminuiti. Bonafede conferma l’inedito di atteggiamenti progressisti in altro campo. Chiede a Salvini di dargli subito la cittadinanza ed è di nuovo braccio di ferro all’interno del governo gialloverde.

Caos Brexit. La May non si scolla dal Down Street, attaccata come una cozza allo scoglio, indifferente alle ripetute bocciature ricevute per l’incapacità di gestire la contestata uscita dalla Comunità europea. Lei rimane, anche se precaria, in sella, ma perde pezzi il suo governo. Si sono dimessi tre sottosegretari dopo l’ennesimo voto contro subito. Oramai la Camera dei Comuni britannica è diventato un pantano melmoso, uno psicodramma nazionale e cresce ad andatura spedita la mobilitazione perché sia il popolo ad esprimersi su brexit sì, brexit no. La richiesta di un secondo referendum, è una delle ipotesi non sarebbe legalmente vincolante perché non presentata dal governo), ma la May non potrebbe ignorarli. la prima pagina del Sun, giornale tabloid che ha sempre sostenuto la premier, ha titolato in prima pagina, a caratteri cubitali “Theresa, il tempo è scaduto, devi dimetterti”.

Virginia, se ci sei, batti un colpo. Papa Francesco sul degrado di Roma: “E’ un organismo delicato, che necessita di cura umile e assidua e di coraggio creativo per mantenersi ordinato e vivibile, perché tanto splendore non si degradi, ma al cumulo delle glorie passate si possa aggiungere il contributo delle nuove generazioni, il loro specifico genio, le loro iniziative, i loro buoni progetti”. In altre parole dice Bergoglio che il governo centrale, guidato dal M5S e dalla Lega, stanzi risorse sufficienti per rilanciare l’immagine della capitale nel paese e nel mondo. “Formulo i migliori auspici affinché tutti si sentano pienamente coinvolti per raggiungere questo obiettivo, per confermare con la chiarezza delle idee e la forza della testimonianza quotidiana le migliori tradizioni di Roma e la sua missione, e perché questo favorisca una rinascita morale e spirituale della Città”.

Finalmente c’è qualcuno, autorevole come pochi al mondo, che dice qualcosa di sinistra.


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