Zingarettismo

Ieri la gag dell’exit poll post voto di un anziano elettore dem: “Per chi ha votato?” “Per quello…Montalbano”. Oggi la mappa del consenso al neo segretario e il caso di Ragusa, di Iblea, della frazione Marina, dove la Rai ha girato un paio di episodi da record di ascolti dei polizieschi d Camilleri. Esito del voto: Zingaretti 88 percento, ovvero 1607 voti su 1810. Quanti mediate Luca, il Montalbano suo consanguineo?

Lo dice la storia, il salto sul carro del vincitore è prassi consolidata e non solo italiana. (esempio clamoroso è Trump). Letta, ex presidente del consiglio scalzato da Renzi, ha covato per cinque anni, fuori dal Pd, propositi di rivincita, altrimenti noti con la parola vendetta, esaudita con l’eclissi del “nemico” e ha chiesto di nuovo la tessera del Pd. Per fugare il rischio di riferimenti all’astioso passato, ha elogiato Renzi per gli auguri e i complimenti espressi a Zingaretti.

I venti della riscossa, misurati in percentuali, dicono che i picchi del consenso, il neo segretario li ha toccati nelle regioni del Nord. E come, proprio nei feudi del Carroccio? Proprio lì. Due le chiavi di lettura. Una sorta di ribellione del grillismo al protagonismo leghista, che erode il patrimonio elettorale dei 5Stelle e l’esplicito schierarsi di Zingaretti con i sì Tav, cavallo di battaglia delle imprese lombardo-venete.

Un altro rientro nei ranghi lo firma Veltroni che tra una regia e l’altra dei suoi film, torna in campo: “Chi ha votato alle primarie del Pd ha fatto la storia. Non devo tornare, perché non me ne sono mai andato via. Continuerò con l’impegno civile, in un altro modo, dando una mano, come ho sempre fatto”.

Anche se in deficit di intelligenza strategica qualche mente pentastellata più fervida è consapevole di aver imboccato il viale del tramonto politico, di un possibile esodo in massa di grillini sulla sponda leghista, dell’ipotesi non campata in aria di un possibile controsorpasso del Pd. Risultato? Di Maio, uno dei più assidui dell’ingiuria ai dem, saluta l’elezione di Zingaretti con un esplicito “Complimenti” e l’invito a sostenere la proposta sul salario minimo, idea mutuata dalla Germania che ha concesso un +8 percento di aumento sui salari. Il neo segretario, in rappresentanza del partito risponde con una mozione di sfiducia per il ministro del infrastrutture Toninelli, l’attacco al premier Conte, accusato di conflitto d’interessi nella vicenda Carige e la richiesta di intervento di Cantone, presidente dell’anticorruzione. Zingaretti: “Tana per Di Maio e Salvini. Ragazzi, ammettetelo e non vi innervosite. Anche sulle banche per mesi avete fatto demagogia e detto balle su balle a ripetizione”. Renzi: “Così certificano di aver mentito quando attaccavano noi sulle Venete, Etruria, Ferrara. Il tempo è galantuomo e fa giustizia delle tante bugie di questi piccoli imbroglioni”. Di Maio replica stizzito e l’ipotesi di un sodalizio Pd-5Stelle inizia e finisce in un amen.

Questione Tav. Entro l’11 marzo devono essere pubblicati i bandi di gara per l’ammontare di 2,5 miliardi. La “rispettosa” opinione di Toninelli è “Non ce ne può fregar di meno, i bandi possono partire ed essere bloccati successivamente”. I pentastellati descrivono il Tav come un segmento capriccioso che unisce due punti persi nel nulla su di una carta geografica, e non la tappa italo-francese di una nuova rete di trasporti a livello trans europeo.

Morto e sepolto il “Fascio?” Illusione, si moltiplicano i casi di apologia del Ventennio, le violenze dei picchiatori della destra estrema. Uno degli ultimi numeri dell’Espresso ha documentato i finanziamenti occulti della Russia alla Lega, l’intreccio affaristico del Carroccio con personaggi del mondo corrotto-corruttore di Mosca. Dopo pochi giorni, aggressione fascista a due giornalisti dell’Espresso, picchiati con calci e schiaffi. Tra gli assalitori il rappresentante romano di Forza Nuova, in circolazione, impunita, nonostante sia sottoposto a regime di sorveglianza speciale che gli impediva di partecipare alla commemorazione delle vittime della strage di Acca Larentia. E domani, a Roma, una nuova provocazione : Avanguardia Nazionale, organizzazione già sciolta per tentata ricostituzione del partito fascista, perciò fuorilegge, celebra in pubblico il terrorista nero Franco Anselmi, ucciso durante una rapina da proprietario di un’armeria. Da Salvini un silenzio tombale. A quando una nuova marcia su Roma?

Quanto accade in Italia, nata dall’antifascismo, non sfugge ai Paesi confinanti. A Dusseldorf, in Germania, una carro allegorico di Carnevale riproduce Salvini mentre allatta nazionalismo e razzismo. In petto la scritta “mafia” e tra le mani due bandiere tricolore con l’insulto “brutta Italia”. Gli operatori turistici italiani hanno di che ringraziare il nostro vice premier.


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