AFFAIRE UNIPOL-SAI / L’INCHIESTA PASSA DA TORINO A MILANO  

Che fine ha fatto il giallo Unipol? Ossia l’inchiesta partita anni fa a Torino sull’acquisto del gruppo SAI dalla famiglia Ligresti? Dopo le lunghe indagini affidate al pm Marco Gianoglio, il mega fascicolo è passato, improvvisamente, alla procura di Milano. A deciderlo la Procura Generale della Cassazione, dopo la richiesta dei legali di uno degli imputati.

Inchiesta scippata? Sono in parecchi a chiederselo sia a Torino che a Milano, visto che si era solo in attesa, e da alcuni mesi, dell’ultimo atto processuale, ossia la richiesta di rinvio a giudizio da parte di Gianoglio.

Invece il totale capovolgimento dello scenario, con il rinvio stoppato in extremis dal provvedimento emesso dalla Procura Generale della Cassazione. Ci si interroga sul motivo: forse ha pesato il fatto che Milano in precedenza si era occupata della stessa vicenda sul fronte della responsabilità dei dinasty, sia il capostipite Salvatore che la figlia Lionella Ligresti? Può darsi. Resta da chiedersi come mai lo spostamento non sia stato chiesto subito e invece siano passati anni prima della “sorpresa”.

Carlo Cimbri. Sopra, Lionella Ligresti

Il pm Gianoglio, infatti, ha svolto lunghe indagini su quell’acquisto rocambolesco, che ha fatto molto rumore in Borsa, con la susseguente apertura delle indagini per una possibile turbativa del mercato. Due anni e mezzo fa, poi, il pm ha ordinato una perizia tecnica, durata praticamente oltre  un anno, tra una proroga e l’altra. Nell’estate 2018 è stata consegnata a Gianoglio la monumentale perizia e si era in attesa dei provvedimenti, rinvio a giudizio o archiviazione: molto più probabile il primo – stando ai rumors in procura – della seconda.

A sparigliare il tutto la richiesta dei legali di un imputato, accettata dalla Cassazione.  A questo punto si aprono diversi scenari: il pm Fontana potrebbe esaminare il ponderoso materiale probatorio, compresa la super perizia, e decidere se rinviare a giudizio o archiviare in tempi relativamente brevi; oppure ordinare ulteriori indagini, il che inevitabilmente finirebbe per allungare i tempi. Staremo a vedere.

Tira intanto un grosso respiro di sollievo il numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, il principale imputato dell’inchiesta.

Potrà così gettarsi a capofitto nelle sue nuove manovre finanziarie, che prevedono la cessione di Unipol Banca – ripulita di tutte le sofferenze – al gruppo BPER, del quale Unipol Assicurazioni detiene il 20 per cento con la possibilità di aumentare la quota di partecipazione.

E’ il risiko bancario da tempo in moto e che dovrebbe registrare nei prossimi mesi una sensibile accelerazione, vista la tendenza a creare grossi poli bancari in grado di occupare posizioni più strategiche nel mercato.

 


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