RADICALISMO LAICO? MA ANCHE NO…

Legge contro Dottrina, Stato versus Religione: è una storia lunga almeno duemila anni quella del rapporto, spesso conflittuale, poi sempre più dialettico, fra laicismo e spiritualismo, i due elementi alla base della visione del mondo che, pur contrapponendosi, alla fine non possono fare a meno uno dell’altro. E’ un tema sempre di stretta attualità, come si vede, quello che affrontano nel libro appena uscito lo psichiatra e criminologo Emilio Fina ed il teologo Roberto Ferrari, monaco benedettino.

La copertina del libro. Sopra, lo psichiatra Emilio Fina

“Stato e religione fra legge e dottrina”, questo il titolo del volume, si propone come una sequenza ragionata di appunti critici al radicalismo laico, offrendo al tempo stesso proposte programmatiche per un rinnovamento spirituale e politico. In altre parole, spiegano gli autori, si tratta di affrontare «la epidemica e progressiva frammentazione culturale ed etica degli ultimi lustri», responsabile di aver generato «il vuoto dello spirito ed il relativo smarrimento degli individui». Ciò comporta, come risultato ultimo, l’indebolimento del tessuto sociale e dell’identità culturale del nostro Paese e della stessa Europa, «che stenta ancora a dimostrare la sua naturale essenza politica per la quale fu concepita dai suoi padri fondatori».

Non c’è dubbio che Fina e Ferrari siano ampiamente titolati ad indicare, come fanno nel libro, percorsi illuminanti per vincere lo smarrimento dell’individuo: il primo, con una vita trascorsa da medico psichiatra nei meandri dell’animo umano, avendo rivestito anche rilevanti responsabilità di primario; il secondo, in quanto “medico” dello spirito umano, dal suo avamposto di benedettino.

Andando oltre le lacerazioni del singolo, Fina e Ferrari allungano però lo sguardo anche sulla «oggettiva ed evidente frattura che nella attuale società si è determinata tra Cultura e Vangelo, Ragione e Fede», con conseguente «fragilità valoriale» e «frantumazione ideologica dell’Europa», connessa alla rimozione delle sue radici cristiane. Una «amnesia collettiva» che è necessario superare, perché «la Ragione aiuta a stare nel mondo», ma «la Fede aiuta i credenti a sopportarlo e a trascenderlo», scrive Fina, che si è reso noto negli anni passati anche come autore di un programma televisivo di successo, La Notte del Giudizio, condotto su Julie Italia con la giornalista Rita Pennarola.

Un ricco parterre di ospiti interverrà alla presentazione del libro di Fina e Ferrari, che si terrà lunedì 17 dicembre ore 17 al Circolo Canottieri Napoli: insieme agli autori ci saranno l’ex guardasigilli Giuseppe Gargani, il procuratore generale di Potenza Armando D’Alterio, il difensore civico della Campania Giuseppe Fortunato, il magistrato Domenico Airoma, responsabile regionale di Alleanza Cattolica. Conduce i lavori il giornalista Paolo Chiariello.

 


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