Maxi retata della finanza all‘Ospedale del Mare di Napoli. Non è praticamente ancora entrato in funzione, dopo anni di attesa (anche se è stato inaugurato in pompa magna), è già si ruba.
E’ stata presa con le mani nel sacco una vera gang familiare che aveva costituito una decina di società per la commercializzazione di apparecchiature mediche. Con la complicità di una funzionaria della Asl, guarda caso tutte le forniture per il gigantesco Ospedale del Mare finivano a quelle sigle: le quali, tra l’altro, praticavano prezzi stratosferici, praticamente superiori del 200-300 per cento rispetto ai prezzi di tutte le altre Asl. Un autentico pozzo di San Patrizio.
E pensare che la stessa solerte funzionaria dell’Asl è stata sotto inchiesta, quattro anni fa, per una vicenda analoga. Che fine avrà mai fatto quell’inchiesta? E come mai nessuno ha vigilato, negli anni seguenti, su quelle trame d’affari?
Ma chissenefrega di ladri e corruzioni! La stampa partenopea, invece, punta i riflettori su una nuova figura del tutto innovativa, presentata con grande enfasi allo stesso Ospedale del Mare: si tratta del “Bed Manager”, non il manager cattivo come troppo spesso succede, ma quella figura di manager sanitario che si dovrà occupare della “gestione dei posti letto”.
Racconta un camice bianco già stufo di vederne troppe: “premettiamo che il progetto faraonico dell’Ospedale del Mare è nato solo con scopi elettoral-clientelari, non serviva un mostro del genere quando c’è già il Cardarelli, ma gli ultimi Governatori, Caldoro e De Luca, lo hanno voluto a tutti i costi. All’inizio ci sono stati anche forti condizionamenti e pressioni della camorra, per effettuare i lavori. Ma è un vero monumento allo sperpero. I vertici aziendali sono preoccupati ora di riempirlo, man mano, altrimenti si rivela la solita inutile cattedrale. Ha 415 posti letto, contro gli 800 del Cardarelli. E così adesso si sono inventati la figura del ‘bed manager’, per regolare i fiumi di pazienti che si attendono. Le cifre di realizzazione sono stratosferiche, compresa quella struttura di passaggio da un plesso all’altro che chissà quale archistar si sarà inventato in una notte insonne”.
Ecco qualche cifra che i sanitari snocciolano: è previsto al pronto soccorso un flusso medio giornaliero di 7.500 persone; in un anno fa circa 90 mila. Cifre iperboliche. Staremo a vedere.
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