MONTE DEI PASCHI DI SIENA / NUOVE ACCUSE E DENUNCE, BUFERE IN VISTA SULL’ISTITUTO MANGIASOLDI 

Era ora. Qualche numero positivo nei bilanci della banca più sforacchiata e finanziata (dallo Stato) d’Italia, il Monte dei Paschi di Siena. L’ultimo trimestre presenta un saldo positivo di 380 milioni di euro, il terzo consecutivo, a fronte delle perdite fatte segnare lo scorso anno, un rosso continuo.

“Siamo in linea con il piano di ristrutturazione concordato con la Ue”, gongola l’amministratore delegato Marco Morelli che aggiunge: “La spinta nel 2019 sarà sulla produttività”.

Facile ragionar così con uno Stato che ti finanzia da anni a botte di miliardi per ripianare le tue perdite ed evitarti il crac, tanto che ad oggi l’istituto più antico d’Italia è partecipato dal Tesoro addirittura al 68 per cento. Una banca praticamente nazionalizzata ma sempre gestita con criteri privatistici: quei criteri che l’hanno portata più volte sotto inchiesta e sull’orlo del fallimento.

Senza contare il giallo della morte di David Rossi, il responsabile delle comunicazioni, un giallo mai risolto e che pesa come un macigno sugli ultimi anni di Mps: vi ha dedicato un libro il senatore 5 Stelle Elio Lannutti, lo storico presidente di Adusbef che a quattro mani con Franco Fracassi ha scritto pochi mesi fa, “Morte dei Paschi di Siena”, dedicato appunto al caso di Rossi, che stava per vuotare il sacco con i pm della procura di Siena. Ma, di tutta evidenza, “doveva morire”…

 

LA BATTAGLIA CONTRO L’INGLESE BLUEBELL

Giuseppe Bivona. In apertura Marco Morelli

Ma anche il presente è denso di nuvole giudiziarie per Mps. Pesano non poco, infatti, i j’accuse di un socio di minoranza che da anni sta presentando denunce su denunce contro il Monte dei Paschi: si tratta di Giuseppe Bivona, finanziere, protagonista di una puntata di Michele Santoro per la 7 sui misteri del Monte dei Paschi, fondatore della società Bluebell, la cui sede legale è acquartierata a Londra.

Da mesi Bluebell ha scatenato una guerra giudiziaria contro Mps. Vere cannonate, che mettono in dubbio la regolarità e legittimità non solo dei vecchi amministratori, ma anche dei nuovi, accusati di tutto e di più.

La guerra si è subito trasferita in ambito politico. Visto che Bluebell ha inviato una missiva al vetriolo al premier Giuseppe Conte e al ministro Giovanni Tria per sollecitare le dimissioni dell’attuale cda del Monte dei Paschi e insediarne uno nuovo. Vedremo quale risposta verrà data.

Intanto, sotto il profilo giudiziario, a Milano si sta svolgendo un processo che vede, appunto, un faccia a faccia tra Mps e Bluebell: quest’ultima accusa l’istituto senese di “false comunicazioni sociali”, un addebito da non poco per una banca. Il j’accuse è sempre contro i due ex vertici Mps, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, già una volta prosciolti dalle accusa, e stavolta di nuovo nel mirino di Bivona & C.

Ma a cambiare lo scenario rispetto alla precedente denuncia, stavolta c’è il fatto che la piccola Bluebell è affiancata da un pezzo da novanta della finanza europea, il fondo Alken, sempre inglese. Il quale, a sua volta, ha intentato una causa civile contro Mps da quasi mezzo miliardo di euro. Insomma. Contenziosi legali senza fine.

I britannici, quindi, hanno deciso l’assalto allo storico fortino del credito a Siena? Un altro Palio con un bottino ben più grosso? Staremo a vedere.

La prima denuncia di Bivona & C., rivolta contro Profumo e Viola, era da 11 miliardi di euro. Ma l’Assemblea dei soci – capeggiata ovviamente dai rappresentanti del Tesoro – bocciò quella richiesta.

Oggi però il quadro politico è cambiato. E la prossimità di Bivona ai 5 Stelle lo fa sperare in un diverso destino delle sue accuse. Ecco perchè, nella sua ultima missiva indirizzata per conoscenza anche a Matteo Salvini e Luigi Di Maio, Bivona azzarda: “Oggi, per la prima volta nella storia della banca, il ministero dell’Economia ha la possibilità di nominare un vertice che non sia designato da governi locali o centrali di matrice Partito Democratico”.

E’ qui che nasce la richiesta di un nuovo cda e di una nuova azione di responsabilità contro i vertici del Monte dei Paschi.

 

IL BUBBONE ALEXANDRIA & SANTORINI 

Alessandro Profumo e, a destra, Fabrizio Viola

All’esame dei nuovi giudici che dovranno verificare i fatti, ci sono anche le missive che si sono scambiati negli ultimi mesi Bivona e l’amministratore delegato di Mps, Marco Morelli. Al centro del carteggio c’è il pasticciaccio brutto dei fondi Alexandria e Santorini, gestiti da Mps in combutta con la banca giapponese Nomura, finendo con truffare migliaia di risparmiatori italiani somministrando titoli taroccati, titoli spazzatura.

All’epoca dei fatti Morelli era direttore finanziario di Mps, quindi “non poteva non sapere” di quell’operazione. E’ questo che oggi gli rimprovera Bivona.

Morelli, infatti, è rientrato dal portone principale, nel 2016, come amministratore delegato, dopo aver lasciato la banca nel periodo della bufera.

Nelle missive inviate da Bivona, quest’ultimo sostiene di aver ricevuto nuove documentazioni che attestato come Morelli non solo fosse a conoscenza delle operazioni Alexandria e Santorini, ma non sia sia adoperato a sufficienza con il vertice dell’istituto per dissuaderli da quella operazione che più border line non si può. Da qui, le responsabilità, oltre che di Profumo e Viola, anche dell’attuale ad Morelli, il quale – secondo Bivona – avrebbe dovuto non solo sottolineare ai vertici i pericoli dell’operazione, ma anche allertare la Vigilanza della Banca d’Italia.

Staremo adesso a vedere cosa succede in queste puzzle finanziario. Sarà in grado, la procura di Milano, di sbrogliare la matassa e individuare i veri responsabili? Di accertare se le accuse di Bivona & C. sono fondate o meno?

Resta comunque, sullo sfondo, da chiarire i ruoli dei britannici coinvolti nell’affaire: sia di Bluebell che fa capo a Giuseppe Bivona e Marco Taricco, che di Alken, la quale sostiene di vantare un credito di quasi mezzo miliardo di euro nei confronti di Mps.

Intanto, cosa decide il governo circa i vertici del Monte dei Paschi dopo le sollecitazioni di Bivona? E dopo tutto quello che è successo e sta succedendo? Staremo a vedere.


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