Gavio sempre in volo. Non solo le autostrade nel suo ricchissimo pedigree di lavori, anche esteri, ma mega strutture.
Ora è la volta di un boccone molto ghiotto, 204 milioni di euro l’importo, da suddividere con un’altra sigla di casa nostra, la CBM di Carpi, una volta fiore all’occhiello delle coop rosse.
Ad aggiudicarsi l’appalto, infatti, è il gruppo Itinera, corazzata di casa Gavio, e la coop che un tempo faceva sognare in un’imprenditoria più sana, sia sotto il profilo tecnologico ma anche etico.
Il tandem d’attacco ha vinto l’appalto in Danimarca, per realizzare un grosso polo universitario a Odense.
Si tratta di quattro lotti dei lavori che vanno ad aggiungersi a quelli già vinti in precedenza.
Un modo come l’altro per dimenticare le traversie italiane e i grandi problemi provocati dal crollo del ponte Morando a Genova, incidente che ha non poco appannato la credibilità delle imprese italiane all’estero.
Il gruppo Gavio ha consolidato il suo storico potere soprattutto una decina d’anni fa, quando ministro dei Lavori pubblici e delle Infrastrutture era Antonio Di Pietro. Allora la Voce scrisse alcuni reportage sui rapporti privilegiati di Gavio con Anas, e di tutti i lavori in carniere / cantiere, soprattutto per le reti autostradali al Nord. Adesso è il secondo big dell’asfalto, subito alle spalle di Autostrade per l’Italia e prima del gruppo Toti.
Tutti e tre, a fine anno, si sono visti recapitare dal governo Gentiloni il cadeau tanto atteso: il folle rinnovo delle concessioni, addirittura fino al 2038. Rinnovo che ovviamente oggi naufraga dopo la tragedia di ponte Morando a Genova.
Sorge spontaneo l’interrogativo: che farà adesso Itinera con il rinnovo? Quale la sua strategia futura per l’Italia, visto che comunque viene sempre più battuto il fronte estero?
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