C’è chi di disastri si allieta

Alleluia, il nostro dux, il condottiero del migliore esecutivo a cui l’Italia abbia delegato il futuro del Paese, il premier di un governo che in pochi mesi ha preso di petto problemi antichi e attuali, il presidente del consiglio con il maggior quoziente di competenza politica degli oltre settant’anni della Repubblica…alleluia, ha smentito i profeti di sventura, i loro giudizi tranchant sulla sua menomazione vocale, cioè sull’ipotesi del suo mutismo e ha parlato. Lo ha fatto con una delle menti eccelse del leghismo, con il sottosegretario Giorgetti, convocato per condividesse il malessere prodromo di uno stato grave di depressione, da complesso di inferiorità nei confronti dei suoi due vice. Testuale: “Non posso scoprire dalle agenzie qual è la linea dell’esecutivo sull’immigrazione” Tradotto: Salvini convoca e incontra il premier ungherese Orbàn, Di Maio il rappresentante del governo slovacco e così usurpano il mio ruolo”…“Questa gara non la reggo”, lamenta il premier, “o si cambia o è impossibile andare avanti”. Cavoli, un Conte arrabbiato è L’interessante inedito nell’evanescente percorso politico del governo 5Stelle-Lega e un monito, pronunciato da chi considera insostenibile il loro braccio di ferro. Non si fa mancare nulla Giuseppe Conte e sospetta che Salvini progetti una prossima scalata a Palazzo Chigi.

E’ fin troppo evidente che il “Ce l’ho duro” leghista abbia driblato Conte, per sondare senza testimoni diretti del governo la disponibilità di Orbàn a una comune linea di respingimenti dei migranti e a un possibile varo del fronte comune con il gruppo Visegrad, da saldare all’asse Trump-Putin. Per non essere da meno, l’Incompiuto Di Maio ha ricevuto un’altra componente del “no e basta” ai migranti. Conte ha parlato, anzi ha complottato con Giorgetti, come fanno bambini esclusi dal gioco dei coetanei. La differenza è che risse e lotte del duopolio al potere non provocano solo la reazione tardiva e ininfluente del presidente del consiglio, ma mettono a nudo l’inadeguatezza dei suoi due vice, la loro tendenza a prevaricare il capo dell’esecutivo, scelto perché se ne stia buono da parte.

In attesa che il sodalizio 5Stelle-Lega sfoci in guerra cruenta, le agenzie di rating declassano l’Italia, lo spread s’impenna e brucia decine di miliardi. Chi può esporta all’estero ingenti risorse finanziarie.

L’Italia Paese, della vergogna rivela la bassezza di alcune componenti umane. Incuranti del rischio intercettazioni, c’è chi si frega le mani prefigurando di fare affari con appalti per i lavori richiesti dal nubifragio di Livorno (8 morti), esattamente come avevano “gioito” imprenditori senza scrupoli alla notizia del terremoto dell’Aquila e di Amatrice. “Si festeggia l’alluvione” si sono detti I due imprenditori indagati dalla procura toscana, pronti a brindare per l’opportunità di ottenere l’assegnazione di appalti.

Anche questa è l’Italia


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