Incendi & monnezze, un mix sempre più esplosivo estate dopo estate nella Campania che non cambia mai.
E’ esploso come un gigantesco tric trac un deposito per il trattamento e lo smistamento dei rifiuti a Caivano, nel terrificante hinterland partenopeo popolato di delinquenza e abusivismo. L’impianto fa capo al gruppo “Di Gennaro”, addirittura una spa.
Ma non è certo il primo caso: altri tre episodi si erano verificati giorni prima in altrettanti impianti – due in provincia di Napoli e uno in quella di Salerno – e tutti riconducibili al Corepla, il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica.
In precedenza si era verificato un altro rogo sospetto nella discarica di San Vitaliano e gestita dal gruppo Bruscino spa, leader nel settore in Campania, autore di campagne promozionali kolossal per magnificare la sua immagine al servizio dei comuni e dei cittadini.
La Procura di Napoli Nord, guidata da Francesco Greco, e con i pm Patrizia Dongiacomo e Fabio Sozio, ha affidato ad un consulente tecnico d’ufficio una perizia per accertare le cause dell’incendio, di evidente matrice dolosa. Un aiuto potrebbe essere fornito da alcune telecamere di videosorveglianza che monitorano costantemente la situazione.
Occorreranno alcuni giorni per ottenere i dati sui livelli di diossina raggiunta in seguito agli incendi, che comunque provocano un enorme danno all’ambiente, alle coltivazioni e alla salute dei cittadini.
Per fortuna su tutta la situazione è attiva la presenza del neo ministro all’Ambiente Sergio Costa, il generale della Forestale scelto dai 5 Stelle come titolare del dicastero. Un passato che parla da solo: Costa, infatti, è riuscito a contrastare in modo efficace i roghi super tossici nella Terra dei Fuochi, una medaglia al valor civile che pesa più di ogni altra.
Nell’attuale emergenza, in pratica Costa ha ‘blindato’ i siti. “Ho chiesto ai prefetti e a quello di Napoli in particolare di ratificare urgentemente la direttiva del Viminale che ho richiesto per inserire subito i siti di stoccaggio dei rifiuti tra i siti sensibili, che necessitano di un controllo supplementare e coordinato del territorio. La direttiva – precisa Costa – è di dieci giori fa, dieci giorni sono tanti, bisogna fare presto”. E aggiunge: “ho chiesto di riunire i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica per individuare questi siti”.
C’è da augurarsi che dopo anni di monnezza selvaggia e affari a milioni sulla pelle dei cittadini e dei territori si comincia una buona volta a voltare pagina.
Nella foto il ministro Sergio Costa
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