L’ANTIMAFIA DEI DEPISTAGGI / COSI’ PROVVISIONATO 8 ANNI FA

Oggi Anna Maria Palma è il vice alla procura generale di Palermo. All’epoca dei fatti – la strage di via D’Amelio – è stata la prima toga a prendere il mano il fascicolo su quella tragedia. Subito affiancata dal collega Carmine Petralia e in seguito dal giovane Nino Di Matteo.

Dopo i primi processi Borsellino c’è stata una parentesi politica che ha fatto non poco discutere: la carica di Capo di gabinetto al Senato guidato dal berlusconiano Renato Schifani e affidata proprio a colei che aveva istruito l’inchiesta sulla strage di via D’Amelio.

Una circostanza che faceva ‘leggermente’ a pugni. Anche con l’etichetta di toga rossa (o almeno rosè) affibbiatale negli anni roventi eella guerra fra toghe. Amica di Paolo Borsellino e partecipe all’“ultima cena” alla quale partecipò anche Teresa Principato e all’ultimo momento disdetta da Pietro Giammanco, che aveva avuto un forte alterco con Paolo per il “non avvertimento” circa le minacce mafiose a pochi giorni dal tritolo di Capaci.

In una conferenza stampa tenutasi esattamente un anno fa a Napoli, Roberta Ruscica, autrice del volume “I Boss di Stato” ha rievocato non solo la vicenda del pentito taroccato Vincenzo Scarantino (il cuore del depistaggio) ma anche dell’Agenda Rossa transitata per tante, troppe mani:  anche quelle di Anna Maria Palma. Come mai – sorge spontanea la domanda – di tale circostanza i media di casa nostra non se ne sono mai fregati? Mistero tra i misteri.

Ora, comunque, alle domande di Salvo Palazzolo di Repubblica Anna Maria Palma risponde.

Anna Maria Palma. In apertura il falso pentito Vincenzo Scarantino

Ecco il primo toccante ricordo: “Me lo chiedo anche io, molto spesso, cosa sia successo”.

In genere da un giudice si chiedono fatti, indagini, possibilmente sentenze: non emozionanti amarcod. Boh.

Si dice amareggiata per il clamore attorno al suo nome: forse visto che la coraggiosa figlia di Paolo, Fiammetta Borsellino ha ‘osato’ fare il nome degli inquirenti che allora erano incaricati delle indagini, come lei, Petralia e l’icona antimafia Di Matteo, il quale s’è risentito per le semplici, ovvie considerazioni di Fiammetta?

Aggiunge Palma: “Come tutti desidero che sulla strage non rimangano ombre”. Ne dubitavamo mai?

Poi, excusatio non petita: “Guardi, io non ho subito pressioni da nessuno. Ho operato sempre in maniera trasparente”.

“Le contraddizioni di Scarantino non vi insospettivano?”, osa Palazzolo. “Le intercettazioni parlavano non solo di pressioni che Scarantino subiva dalla moglie e dai parenti, ma anche di soldi arrivati tramite alcuni familiari”.

“E se non fu neanche La Barbera, chi lo fece allora il depistaggio?”, ardisce ancora Palazzolo.

“Ho maturato alcuni convincimenti, ulteriori precisazioni le fornirò nelle sedi competenti”.

Non può certo chiedere – il già troppo audace Palazzolo – del totale “indottrinamento di Scarantino”, della “costruzione del pentito a tavolino”, dell’agenda rossa, argomento che forse, in questa estate bollente, scotta non poco.

E neanche della pista del Cerisdi, che non pochi in passato ritenevano ‘pilotato’ dai Servizi Segreti, ubicato sulla collina di Palermo, e dal quale si controllava in modo perfetto via D’Amelio. Per la storia, a presiedere il Cerisdi – nato come centro di studi cattolici e addirittura animato nei primi anni da padre Ennio Pintacuda – dal 2009 al 2013 c’è stato Adelfio Elio Cardinale, per anni pro-rettore della facoltà di Medicina a Palermo, ex sottosegretario alla Sanità nel governo Monti e marito di Anna Maria Palma.

Nel numero di ieri della Voce abbiamo pubblicato un’inchiesta del grande giornalista d’inchiesta Sandro Provvisionato sul taroccamento del pentito Scarantino. Oggi un altro, scritto addirittura 8 anni fa e dal titolo che non si presta a equivoci: “L’Antimafia del depistaggio”.

Vi abbiamo promesso che nei prossimi giorni nella home page della Voce inseriremo un ebookDepistaggio Borsellino” con tutti gli interventi di Sandro e quelli della nostra redazione. E con qualche chicca che non guasta mai…

 

L’INCHIESTA DI SANDRO PROVVISIONATO SULLA VOCE DI LUGLIO 2010 NELLA RUBRICA ‘MISTERI D’ITALIA’

MIsteri d’Italia-Voce luglio 2010

 


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