ROMEO / DAL CONSIGLIO DI STATO OK PER LE PULIZIE AL CARDARELLI 

La dea bendata torna dopo una lunga vacanza a baciare la Romeo Gestioni che fa capo all’immobiliarista aversano finito nell’occhio del ciclone per il caso Consip.

Una sentenza del Consiglio di Stato, infatti, l’ha rimessa in pista per il super contestato appalto di pulizie nel più importante ospedale del Mezzogiorno, il Cardarelli. E proprio da una tranche di indagini su quel bando di gara prese le mosse il giallo Consip. 

Già in passato il Consiglio di Stato aveva emesso non poche sentenze pro Romeo, come la Voce ha ricostruito in una grossa inchiesta di novembre 2013 (“Romeo e il buon Consiglio”). Un copione quasi rituale: Tar contro, quindi Consiglio Stato a favore. 

Alfredo Romeo. In apertura l’ospedale Cardarelli

Clamorosa, in particolare, la vicenda per il “Global Service” in tutto il colossale patrimonio immobiliare targato Inps, una commessa arcimilionaria. La sigla griffata Romeo arrivò seconda, fece ricorso al tribunale amministrativo, perse, ma poi arrivò provvidenziale la decisione del Consiglio di Stato, che annullò l’esito della gara e – incredibile ma vero – aggiudicò automaticamente l’appalto al secondo arrivato.

Stavolta la vicenda per l’appalto del Cardarelli è durata tre anni, fra ricorsi, controricorsi e interventi dell’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Ad avere la peggio, e quindi ad essere oggi definitivamente esclusa dall’appalto, la società Florida 2000, la quale – in sostanza – ha perso il contenzioso perchè secondo le toghe del Consiglio di Stato ha presentato il suo ultimo ricorso fuori termine. Ricorso, tra l’altro, basato proprio su un provvedimento dell’Anac, secondo cui l’offerta presentata dalla Romeo Gestioni “era inferiore ai prezzi di riferimento in ambito sanitario, con una riduzione del monte ore lavorate rispetto a quello praticato dal personale impiegato nella gestione del servizio”.

Nota il Consiglio di Stato: “è necessario non solo il rispetto dei termini processuali di proposizione ma anche che la parte indichi nel ricorso le ragioni che hanno impedito di produrre i documenti rinvenuti in ritardo. Riguardo alla tempestività della richiesta di revocazione straordinaria, di sicuro la delibera dell’Anac del 29 dicembre 2017 è stata acquisita dalla Florida il 9 gennaio del 2018”. 

Galeotti furono quei dieci giorni? 


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