Ariecco Di Pietro. Secondo i rumors che arrivano dagli ambienti parlamentari la figura dell’ex pm di Mani pulite potrebbe tornare presto a galla. Forse per presidiare meglio il ministero della Giustizia che con la nomina di Alfonso Bonafede, il fedelissimo di Luigi Di Maio, ha bisogno dei giusti puntelli giudiziari.
Ecco quindi allungarsi le sagome di Piercamillo Davigo e, appunto, di Antonio Di Pietro, storicamente gemellati dalla cementata storia del pool di Mani pulite a Milano. Il gatto e la volpe.
Don Tonino, il pm senza macchia e senza paura, è sparito da un pezzo dalla scena politica. In occasione delle ultime amministrative del Molise aveva fatto capolino la sua candidatura sul fronte del centrosinista, tramontata ancora prima di nascere. Anche perchè perfino l’ex premier e segretario Pd, Matteo Renzi, l’aveva scaricato.
L’ultima esperienza politico-amministrativa risale al 2016, quando è stato al timone – super voluto da Roberto Maroni alla guida della Regione – della Pedemontana Lombarda in qualità di presidente: la più chiacchierata tra le infrastrutture pubbliche, ancora oggi al centro della bagarre tra Lega (che la caldeggia) e 5 Stelle (che la contestano). E’ stata fonte inesauribile di sperpero di danaro pubblico e al centro di inchieste giudiziarie evitando un crac già super annunciato.
Ma eccoci alla possibile rentree del fondatore di Italia dei Valori nell’agone politico.
Può succedere in occasione dell’assemblea programmatica di Idv che si tiene a Roma il 16 giugno. Al centro del dibattito la fallimentare linea del segretario Ignazio Messina, l’ex portaborse del pm capultato al vertice del partito in fase di scioglimento. E’ stato in grado, Messina, di portare Idv sotto l’1 per cento, rendendola un’entità invisibile al seguito del già sgarrupato carro renziano.
Ma adesso don Tonino può tornare in pista. Così prevede “Affari italiani”, che individua nei due ex pm il ruolo di papabili ‘suggeritori’ per il non troppo attrezzato Bonafede. Quella corrente ‘giustizialista’ che serve ai popolo grillino per ritrovare, strada facendo, i ‘valori’ perduti…
Di altro avviso Pietro Sansonetti, direttore de “Il Dubbio”, che interpreta le ultime mosse dell’ex segretario dell’Anm come ‘morbide’ rispetto alle storiche posizione oltranziste. Nonostante le fresche immagini dello stesso Davigo e di Marco Travaglio fianco a fianco alla recentissima convention del Fatto.
Chi ha ragione? E, soprattutto, quali sono i veri giochi che si stanno giocando in via Arenula?
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