E’ stata rinviata al 9 novembre 2018 l’udienza a carico dell’ex consigliere regionale di Forza Italia Francesco Bianco, per il reato di falso contro la pubblica amministrazione, nell’ambito del processo in corso di svolgimento all’undicesima sezione penale del tribunale di Napoli. Il motivo del rinvio è dovuto sia all’assenza in aula dei testi del pubblico ministero, ma anche perchè il processo verrà ora assegnato ad una sezione specializzata in reati contro la P.A.
Tutto nasce nel 2012 dalla selezione per la nomina a Difensore civico della Campania che solo adesso, dopo ben 6 anni di contenziosi, giunge alla sua conclusione, con la recente designazione del prefetto di Napoli in qualità di commissario ad acta per far rispettare le regole e nominare correttamente il Difensore Civico.
All’epoca Bianco presenta la domanda e allega il suo curriculum. Il Consiglio regionale non procede e l’allora Presidente del Consiglio regionale Paolo Romano (anche lui poi imputato per reati contro la pubblica amministrazione per nomine in A.S.L.) nel 2013 lo nomina, ma subito cominciano a piovere i ricorsi al Tar. Dopo un primo annullamento (sentenza del Consiglio di Stato del 2015) e cionostante una nuova nomina di Bianco da parte del Presidente del Consiglio regionale subentrato Pietro Foglia (anche lui poi imputato per rimborsi illeciti alla Regione) la sentenza del Consiglio di Stato del 15 novembre 2016 annulla definitamente la nomina di Bianco per almeno tre motivi. In primo luogo l’atto era stato “adottato dal presidente del Consiglio regionale in assenza dei rigorosi presupposti d’urgenza”. Poi, “era carente della necessaria comparazione con il curriculum del ricorrente (l’avvocato Giuseppe Fortunato, il vincitore in sette pronunce giudiziarie, ndr) in ordine ai requisiti di competenza, esperienza e professionalità richiesti per l’ufficio”. Infine “era illegittimo in virtù del divieto introdotto dal decreto legge numero 90 del 24 giugno 2014, atteso che il controinteressato non poteva conseguire alcuna nomina, quale dipendente pubblico collocato in quiescenza”.
Per dichiarazioni false nel curriculum Francesco Bianco, inoltre, è ora rinviato a giudizio nel processo in corso di svolgimento al tribunale di Napoli e che passerà dall’undicesima sezione ad una sezione specializzata in reati contro la P.A.
E’ paradossale che un soggetto abbia voluto fare (e ci è riuscito) il Difensore Civico con false dichiarazioni.
Poi il Consiglio regionale ha nominato l’avvocato Francesco Eriberto d’Ippolito, insediato a settembre 2017 e, nonostante la nuova sentenza del Consiglio di Stato del dicembre 2017, addirittura ri-nominato a gennaio 2018 nonostante la nuova sentenza del Consiglio di Stato (dicembre 2017) sempre a favore dell’avvocato Giuseppe Fortunato.
Non basta. Perchè, visto il maloperato della Regione, l’ultima sentenza del 26 aprile 2018 dello stesso Consiglio di Stato ha conferito il potere al prefetto di Napoli, Carmela Pagano, in qualità di commissario ad acta, di eseguire quanto previsto dalle sentenze precedenti.
Una sentenza storica, quella pronunciata dal Consiglio di Stato, che potrà avere effetti su tutta la pubblica amministrazione e anche sulle nomine negli enti pubblici. Viene stabilito finalmente per legge il criterio del merito, e soprattutto quello della comparazione dei curricula, per accertare “competenza, esperienza e professionalità” di chi andrà ad occupare l’incarico.
Comincia a tramontare la stagione di lottizzazioni, clientelismi, familismi che ha deturpato il volto della pubblica amministrazione italiana, favorito corruzioni d’ogni sorta e soprattutto penalizzato tutti i cittadini, privati del sacrosanto diritto a servizi pubblici degni di un paese civile.
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27 aprile 2018
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