Napoli in cima alle hit per l’aumento dei flussi turistici. Non solo il mordi e fuggi di qualche anno fa, ma ora una forte crescita in termini di qualità dell’incoming.
Da almeno due anni il trend ha fatto segnare una decisa inversione, permettendo di recuperare il gap accumulato a partire dal 2009.
Ne parliamo con uno degli operatori nel settore ricettivo di maggiore esperienza, l’avvocato Sergio Maione, titolare della catena Prestige Hotel, con il fiore all’occhiello dello storico Vesuvio sul lungomare di via Partenope.
“I dati sono davvero confortanti, con incrementi significativi a partire dal 2015. Il settore della ricettività ha in pratica recuperato quel quasi 40 per cento di fatturato perso a cominciare dal 2007, con una crisi che ha trovato il suo apice nel 2009”.
“Anche i dati più recenti, quelli relativi al periodo pasquale e al primo ponte di maggio, sono più che incoraggianti, con un pieno al 90 per cento. E le prenotazioni in vista dell’estate viaggiano a gonfie vele”.
“Si tratta di una grande occasione che Napoli non può lasciarsi sfuggire. Bisogna consolidare i risultati, certamente favoriti da una contingenza internazionale. E per questo è necessario puntare sia su un miglioramento a livello locale che su misure nazionali”.
“Sul primo versante è necessario agire in diverse direzioni. A partire dal decoro urbano, che occorre migliorare in modo decisivo. A questo proposito sarebbe importante che il Comune investisse quanto viene incassato dalle aumentate tasse di soggiorno che ammontano a sei-sette milioni di euro l’anno in interventi per l’arredo e il decoro urbano”.
“In secondo luogo bisogna intervenire con maggior impegno sul fronte della sicurezza urbana: in tutte le capitali europee i centri sono fortemente presidiati dalle forze di polizia per garantire cittadini e turisti, da noi siamo ancora molto carenti”.
“Quindi i trasporti. Possiamo contare da anni su un aeroporto di alta efficienza e qualità. E adesso su linee metropolitane in fase di miglioramento deciso: ma qui, ad esempio, occorrono degli aggiustamenti. Perchè se esistono delle eccellenti stazioni metro, sono del tutti insufficienti i mezzi di trasporto, mancano le carrozze”.
“Ancora. E’ necessario aumentare la qualità dell’offerta, soprattutto attraverso una mirata politica di formazione dei giovani che si impegnano nel settore del turismo e della ricettività: non solo management turistico e nuove figure di direzione e coordinamento, ma anche più impulso a figure tradizionali che fanno sempre la sostanza”.
“Teniamo presente che quello dei servizi è un settore ad alta occupazione e ‘occupabilità’: nel senso che saranno sempre necessari gli operatori, non sostituibili certo dai robot come per l’industria. E nel nostro settore i segnali della crescita sotto il profilo occupazionale sono sensibili”.
“Occorre però migliorare le politiche d’impresa. Uno stumento significativo è stato varato lo scorso anno con il bonus giovani per le assunzioni a tempo indeterminato, in grado di aiutare le imprese con uno sgravio triennale sul costo del lavoro. Ma per l’approvazione ci sono voluti quasi cinque mesi”.
“La misura più idonea, di cui si parla da anni ma niente si fa, è l’adozione del cuneo fiscale in grado di incidere in modo organico sulla diminuzione del costo del lavoro. Prendo ad esempio le politiche adottate da un paese ad eguale vocazione turistica, ossia il Portogallo, in cui il costo del lavoro è circa la metà del nostro. Che cosa aspettiamo?”.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.