La casualità del nascere

Metastasio: “dovunque il guardo giro, immenso dio, ti vedo, nell’ opre tue t’ammiro, ti riconosco in me”.  Poeta, drammaturgo e sacerdote italiano, Pietro Metastasio ha consegnato ai posteri questo sublime tributo al dio dei cattolici. Fosse in vita dovrebbe rispondere all’incongruenza dell’immensità del Padre Eterno e la tragedia della casualità che condanna un bambino nato in Bangladesh o a Scampia e favorisce chi nasce in un luogo protetto, con ogni privilegio.

L’autore del verso citato sarebbe in grave difficoltà se gli chiedessero per quale disegno divino nascere donna è una condanna, con poche e sporadiche eccezioni. La storia dell’umanità è satura di discriminanti. Milioni di donne sono brutalmente sottomesse a maschi violenti, la parità sociale, nel mondo del lavoro e nell’ambito familiare, è un’utopia. In Paesi a più alta vocazione maschilista è prassi la poligamia a senso unico, l’esclusione delle donne da diritti fondamentali, il matrimonio prestabilito dai genitori delle ragazze con uomini sconosciuti: E’ negato il diritto di votare, di andare al cinema, di guidare, di mostrare il volto.

Non si contano, in tutto il mondo, i casi di stupri di gruppo, spesso puniti con condanne inadeguate e il fenomeno degli abusi sessuali, presente da sempre, ma deflagrato di recente, ha svelato una dimensione clamorosa, la sua diffusione in ogni ambito. Orribile il sequestro di decine di ragazze stuprate da miliziani del Califfato. In cronaca è notizia quasi quotidiana un nuovo caso di femminicidio e non meno la scoperta di insospettabili coinvolti in episodi di abusi commessi nell’esercizio del potere, come richiesta di prestazioni sessuali per concedere accesso al lavoro. Ne sono responsabili capi di Stato, docenti, uomini dello spettacolo, datori di lavoro, preti e, caso limite, perfino l’istituzione dei premi Nobel. LaSvenska Akademien svedese ha deciso di non riconoscere il premio del 2108 per la letteratura in seguito allo scandalo che coinvolge il marito della giurata Frostendson, Jean Claude Arnault, che finanziava il suo club culturale con i soldi dell’Accademia, ed è accusato di molestie da diciotto donne.

Di qui la riflessione sulla casualità di nascere maschio o femmina, povero diseredato o figlio di una condizione sociale privilegiata, di avere la pelle bianca o nera. Era così difficile per l’ipotetico autore progettare un mondo di parità globali, di risorse accessibili a tutti, di altruismo e non di egoismi, di identica dignità tra generi e razze, a partire dalla leggenda di Adamo ed Eva?

E-mail per l’al di là al Metastasio: “Dovunque il guardo io giro, immensa ingiustizia vedo”.

In tema di molestie e di uso del potere per trattare le donne come oggetto a disposizione degli uomini: dopo Harvey Weinstein, anche Bill Cosby e Roman Polanski sono stati espulsi dalla Film Academy, l’organizzazione che si occupa tra l’altro della cerimonia di assegnazione degli Oscar. In un breve comunicato, ha dichiarato che l’attore e il regista non sono eticamente idonei a far parte dell’organizzazione: “L’Academy continua ad incoraggiare standard etici che sostengono i valori del rispetto per la dignità umana”. La decisione fa seguito alle accuse per molestie sessuali che li coinvolgono. Cosby nei giorni scorsi è stato riconosciuto colpevole in tribunale di violenza sessuale su una donna, drogata e abusata. La polizia svizzera indaga su un altro stupro, compiuto a Gstaad in danno di una ragazza di 15 anni. Quanto a Trump esplode il caso del lauto rimborso a una prostituta per farla tacere su una relazione “scomoda”.


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