SAIPEM / BILANCIO 2016 AI RAGGI X, SI SVEGLIA LA CONSOB

Quando anche chi dorme da sempre un bel giorno si sveglia e dà un ceffone.

Così succede alla Consob, che da trent’anni assiste senza muovere un dito a tutte le sceneggiate miliardarie prima e milionarie poi che succedono in Borsa. Oggi il miracolo, con la tirata d’orecchie a Saipem, il colosso dell’impiantistica petrolifera di casa nostra, prima controllata da Eni e ora dalla Cassa Depositi e Prestiti.

Punta i riflettori sull’ultimo bilancio Saipem, la Consob, per osservare che parecchie cose – tecnicamente e non solo – non vanno e che bisogna subito mettere delle pezze a colori. E così l’ex creatura Eni ha tre settimane di tempo per ordinare carte & documenti e spiegare il perchè di alcune anomalie non da poco.

Il primo rilievo concerne certe ‘svalutazioni’ per circa 1,3 miliardi di euro che hanno inciso sui conti economici. Perchè – si chiedono alla Consob – vengono alla luce solo adesso e non erano state segnalate già nel bilancio 2015? A questo punto le cifre dell’anno successivo sono state in qualche modo taroccate e varate “senza aver corretto errori rilevanti contenuti in bilancio”. Da cartellino rosso.

Passiamo al secondo rimprovero. Nel preparare il bilancio sono state ‘dimenticate’ per strada alcune verifiche e omessi alcuni controlli che di rito vengono effettuati ogni sei mesi. Ad esempio, non è stato tenuto in debito conto il ‘rischio Paese’, né il rischio derivante dal passaggio da un controllore all’altro (ossia Eni e CdP); inoltre, è stato utilizzato un ‘tasso unico’ per valutare degli affari “con un profilo di rischio differente” da portare avanti.

L’andamento da gennaio a ottobre 2017 non è stato positivo, con un rosso da 400 milioni, il 16 e mezzo per cento in meno dell’anno precedente.

Pesano poi non poco i grattacapi giudiziari. Fresca la condanna beccata per l’arbitrato Sonatrach, costato quasi 200 milioni di dollari. Sempre targato Algeria il processo che si sta per aprire a Milano, con l’imputazione di corruzione internazionale per gli ex vertici di Saipem ed Eni, anche a carico dell’ex numero uno del cane a sei zampe Paolo Scaroni.

Poi la patata bollente in Brasile per la mazzetta del secolo, 5 miliardi di dollari già accertati che potrebbero lievitare fino alla stratosferica quota di 20. Non solo l’inchiesta alla procura di Milano ma anche in Brasile, con la Lava Jato che ha portato all’impeachment della presidente Dilma Roussef. Impelagati nel caso sia Eni che Saipem, sul fronte pubblico, mentre sul versante privato è sotto inchiesta la Techint del gruppo Rocca.


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Un commento su “SAIPEM / BILANCIO 2016 AI RAGGI X, SI SVEGLIA LA CONSOB”

  1. ChinaGeek ha detto:

    Anch”io ho ricevuto un”offerta da parte di Eni, che essendo un cliente Fastweb, potevo accedere all”offerta Eni Easy Fastweb a 19,95 € mese, fibra ecc. se passavo a Eni. In un primo tempo ho accettato, poi controllando meglio ho potuto constatare che era tutto falso e non esisteva nessuna offerta del genere. Per fortuna ho fatto in tempo a disdire il contratto in tempo. Sembrava troppo bello!!! Ma non esiste nessuna autorità che controlla e sanziona queste truffe??

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