Resiste ancora il muro di gomma intorno al caso di David Rossi, il responsabile della comunicazione per il Monte dei Paschi di Siena volato giù dal quarto piano di palazzo Salimbeni il 6 marzo 2013. Ma si comincia a registrare qualche crepa, anche dopo le ben due richieste di archiviazione della procura senese.
A questo punto – visto il “sonno” delle toghe del Palio – entra in gioco un’altra procura, quella di Genova, dove ha appena presenato un documentato esposto l’ingegner Luca Scarselli, consulente della famiglia Rossi, che non si dà per vinta e continua la sua battaglia perchè venga fatta luce sulla fine di David.
Il dossier è stato consegnato nelle mani del procuratore aggiunto genovese Vittorio Ranieri Miniati e del sostituto Cristina Camaiori, ora titolare del bollente fascicolo.
Ecco alcuni passaggi del j’accuse firmato da Scarselli: “La procura di Siena non ha ritenuto di svolgere alcun approfondimento per accertare l’effettiva presenza di invididui (sulla scena del crimine, ndr), non ritenendo utile l’acquisizione delle celle telefoniche, quando le stesse erano ancora nella disponibilità dei gestori. Nonostante le evidenti anomalie tecniche del filmato, l’ufficio non ha mai ritenuto necessario effettuare una perizia sullo stesso, né per individuare se e quale attività fosse possibile associare a quanto si ricava dall’esame del video, né per fugare ogni dubbio sull’integrità e autenticità del file”.
Continua nella sua disamina il consulente dei Rossi: “Solo dietro esplicita richiesta, verbalizzata in occasione del sopralluogo con i carabinieri del 25 gugno 2016, veniva acquisito un file su supporto multimediale (mai precedentemente inserito nel fascicolo e detenuto dalla questura di Siena) nel formato originale della ripresa e quindi in astratto non artefatto. L’approfondimento condotto su tale file fa ritenere tuttavia come, con elevata probabilità, lo stesso non sia stato generato dal Dvr in funzione in banca, esaminato durante il sopralluogo”.
Eccoci al clou: “alcune anomalie del video stesso – persone che svaniscono, bolle bianche che si creano in corrispondenza di uno degli accessi nel vicolo – sono state mostrate nella trasmissione delle Iene. E neppure con l’invio alla Scientifica di Roma si è ritenuto (da parte della procura di Siena, ndr) richiedere perizia dell’intero video ma solo di una porzione, in cui è visibile l’accesso di un individuo alle ore 20.27 peraltro senza alcun problema di disturbo visivo”.
E allora? Perchè mai la procura senese non ha indagato su questa come su altre tantissime anomalie? Sembra il copione del giallo Pantani, alle prese con un’altra procura del tutto cieca – in quel caso Forlì – e incapace di vedere qulle gigantesce anomalie: almeno un centinaio, come ha sempre sostenuto il legale della famiglia Pantani, Antonio De Rensis.
Da consigliare, a tutti coloro i quali ne vogliano sapere di più sul giallo Rossi, la lettura dell’illuminante “Morte dei Paschi”, scritto da Elio Lannutti, storico fondatore di Adusbef, la sigla nata a difesa dei risparmaitori, e dal giornalista d’inchiesta Franco Fracassi.
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