Disastro sanità in Campania. Nonostante i fiumi di danaro pubblico spesi, i livelli di assistenza restano da quinto mondo.
Non solo formiche e topi in corsia al posto del personale paramedico che manca, non solo materassi con pazienti a bivaccare stesi per terra in attesa di cure, non solo liste d’attesa lunghe chilometri tanto per favorire i centri privati amici del primario di turno. Di tutto e di più nei gironi danteschi della salute nella regione, costantemente fanalino di coda, con i suoi martoriati capoluoghi, sul fronte degli indici per la vivibilità.
Ma ecco l’ultima. In uno dei principali ospedali di Napoli, il San Giovanni Bosco, da un anno il pronto soccorso è stato ristrutturato, ma ancora manca all’appello il collaudo. Dopo la bellezza di dodici mesi, cioè, non è stato dato l’ok, l’agibilità. Quindi, in sostanza, si tratta di un pronto soccorso illegale, fuorilegge.
Commenta un infermiere: “figuratevi se succede qualcosa a un paziente, se se ne cade un pezzo di soffitto e va in testa a un ricoverato. Solo a Napoli può succedere questo”.
Il presidente della municipalità, Ivo Poggiani, cerca di buttare acqua sul fuoco: “La dirigenza dell’ospedale ci ha assicurato che sta per arrivare il collaudo e l’apertura della parte ancora chiusa, ma già si fanno i salti mortali per gestire le cose, e quando arriveranno altri spazi come si farà a gestire il tutto?”.
A questo punto può darsi che i collaudatori arrivino travestiti da Babbo Natale.
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