E’ la peggiore linea ferroviaria italiana e dovrà sopportare il fiume di tifosi della Roma che andranno al nuovo stadio di Tor di Valle. Si tratta della Roma-Lido, che secondo il fresco rapporto di Legambiente, Pendolaria, per il secondo anno consecutivo riesce nell’impresa di risultare in cima alla hit per i trasporti più scadenti del Paese.
Ma ecco, in cifre, alcuni tra i record raggiunti. Negli ultimi anni ha visto dimezzare il numero dei passeggeri, passati da oltre 100 mila al giorno a meno di 55 mila. Nel solo 2016 è stato fatto segnare un meno 7,2 per cento delle corse rispetto a quelle programmate. L’età media dei 23 convogli è di 20 anni. “Treni perennemente fuori servizio, attese infinite, odissee per i pendolari, stazioni indecenti”: è questa l’impietosa radiografia stilata dal rapporto di Legambiente.
Eppure, si tratta dell’unica linea ferroviaria che consentirà il trasporto pubblico su ferro per raggiungere lo stadio della Roma a Tor di Valle, che ha appena ricevuto disco verde dalla Conferenza regionale dei Servizi. Pochi giorni fa, infatti, il progetto messo a punto dalla giunta guidata da Virginia Raggi e dalla Eurnova del gruppo Parnasi ha ricevuto l’ok, dopo il taglio alle cubature ma l’ancor più consistente taglio alle infrastrutture, con gran gioia di mattonari e speculatori. Il nodo bollente è ora proprio quello dei trasporti. “E’ tutto quasi a zero, a cominciare dalla stessa Roma-Lido che dovrà essere decisamente potenziata, visto l’attuale stato comatoso”, osservano i tecnici. Ma quali saranno i costi per i lavori? E in che tempi sarà mai possibile portarli a termine, visto che Pallotta & C. vorrebbero inaugurare l’impianto fra circa tre anni?
Al secondo posto come maglia nera delle linee ferroviarie di casa nostra, la Circumvesuviana di Napoli, un’autentica macchina mangiasoldi per garantire il nulla.
Anche in questo caso le cifre parlano chiaro. Meno 26 per cento di passeggeri negli ultimi quattro anni, drastici tagli delle corse, con il record raggiunto dalla linea Nola-Baiano, dove in un anno si sono addirittura dimezzate. Per non parlare di ritardi e età più che avanzata dei convogli.
Con la ciliegina della sicurezza, ormai un’utopia, con un altro primato sul fronte di scippi e rapine nella tratta, pur breve, che collega piazza Garibaldi con Porta Nolana: un vero Far West quotidiano.
Intanto continuano le odissee anche per i passeggeri del metrò partenopeo. Anche qui corse cancellate, ritardi macroscopici, disservizi d’ogni sorta. E pensare che la ‘nuova’ – si fa per dire – linea è in costruzione da 40 anni, avendo lungo il tragitto ingoiato miliardi e milioni a palate, tanto da farla diventare la linea più cara al mondo (400 milioni per chilometro). In attesa di inaugurare la ‘vulva’, la stazione di Monte Sant’Angelo da 50 milioni di euro che sta sollevando le proteste dei cittadini di Parco San Paolo, il quartiere della zona ovest a un passo dallo stadio.
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