Su giornalisti, scrittori e critici, intellettuali a vario titolo, piombano a cascata richieste di promuovere con chiacchere più o meno appropriate relazioni-riflessioni. E passi se il materiale letterario sottoposto a commento è di eccelsa levatura. Non di rado la richiesta di relazionare propone invece parole in successione che dovrebbero rimanere serrate nel cassetto dei sogni di chi osa trasferirle su carta tipografica per edonismo da cittadino di un’Italia di naviganti, poeti e scrittori. Il compito di recensire in pubblico opere d’ingegno è però piacevole applicazione se la partitura del libro è sontuosa come raccontano le pagine di “Il regionale delle sei e quarantatré” firmato dal critico e scrittore Marcello Carlino, istigatore di un breve racconto sul tema.
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