Udienza clou, il 4 dicembre, al processo per la strage del sangue infetto in svolgimento al tribunale di Napoli.
Arriva dagli Usa per verbalizzare, infatti, il regista americano Kelly Duda, autore esattamente dieci anni di un film choccante, intitolato “Fattore VIII”. Una pellicola che ricostruisce per filo e per segno la tragedia dei morti per sangue infetto a livello mondiale. Il passaggio fondamentale riguarda la prassi costante, all’epoca in corso negli Usa, di raccogliere il sangue da donatori prezzolati e, soprattutto, dalle galere. Nel film viene ricostruita la storia del sangue proveniente dal carcere dell’Arkansas: un sangue evidentemente a forte rischio, soprattutto per via dell’Aids, sangue poi massicciamente esportato all’estero, quindi anche in Italia.
Quanto documentato nel film fa letteralmente a pugni con la prima verbalizzazione che si è avuta al processo di Napoli: quella fornita ad aprile 2016 dal super ematologo Piermannuccio Mannucci, che ad una esplicita domanda sulla provenienza e sicurezza del sangue importato dalle aziende di casa nostra, in primis il gruppo Marcucci, i cui ex dirigenti sono oggi alla sbarra, così dichiarò: “mi dissero che era tutto ok, che quel sangue era sicuro, arrivava dai campus universitari e dalle casalinghe americane”.
E alla domanda sulla possibile provenienza dalle carceri Usa rispose candido come un giglio: “Non ne so niente. Nessuno mi ha mai detto niente”.
Un teste, del resto, in palese confitto d’interrsse, visto che è stato consulente del gruppo Kedrion – controllato dai Marucci – e ha partecipato a svariati simposi nazionale e internazionali promossi dalla stessa Kedrion.
Avviato vent’anni fa a Trento, il processo è poi passato dieci anni fa a Napoli, quindi assonnato fino alla primavera dell’anno scorso. Da ricordare che i morti per sangue infetto sono almeno 5 mila. E fino ad oggi nessuno ha avuto giustizia. Nè nessuno ha pagato per quella strage di innocenti.
La Voce ha scritto molte inchieste che potete trovare nel nostro archivio. In basso i link dei più recenti articoli.
Ecco il comunicato dei difesori della parti civili, avvocati Stefano Bertone ed Ermanno Zancla.
Lunedi 4 dicembre alle ore 11.15 presso l’Hotel Holiday Inn Naples Centro Direzionale Isola E/6, Via Domenico Aulisio, snc, gli avvocati Stefano Bertone ed Ermanno Zancla, difensori di alcune parti civili con l’assistenza dei colleghi Valeria D’Alessandro e Pasquale Vaccaro, nel procedimento penale nn° 338770/03 R.G.N.R., a carico di Poggiolini Duilio ed altri, terranno una conferenza stampa avente ad oggetto l’udienza che si terrà un’ora dopo innanzi il Tribunale Sezione Sesta Penale di Napoli, aula 212.
In particolare all’udienza è prevista l’escussione del regista Kelly Duda, che arriva direttamente dagli USA per questa deposizione su citazione delle difese di parte civile, giornalista e regista autore del docu-film inedito in Italia Factor 8 – The Arkansas Prison Blood Scandal.
Si tratta di un documento unico frutto di anni di ricerche ed interviste sul campo riguardante l’approvvigionamento e l’utilizzo da parte di alcune importanti industrie produttrici di farmaci emoderivati di plasma raccolto presso carceri americane.
Il regista sarà quindi ascoltato dal Tribunale per raccontare quanto da lui scoperto nel corso di questa lunga e clamorosa indagine che ha risvolti diretti anche in Italia.
Alla conferenza stampa sarà presente il regista.
Il processo c.d. Poggiolini è iniziato a Napoli nel 2016 dopo 23 anni dall’apertura delle indagini a Trento. I 9 imputati sono accusati di omicidio colposo plurimo aggravato. Nel processo sono costituite famiglie di emofilici deceduti per AIDS e/o epatite ed associazioni di danneggiati. Anche il Ministero della Salute è parte civile contro gli imputati a fianco delle vittime. La sentenza è prevista per le prossime settimane.
Nella foto l’avvocato Stefano Bertone
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