CAMPANIA / RISCHIO CRAC, L’ALLARME DI DE LUCA

Allarme rosso in Campania. Non solo le casse del comune di Napoli sono a rischio crac, ma anche quelle della Regione. A lanciare il sos il Governatore Vincenzo De Luca, secondo il quale “se a Roma non ci consentono di dilazionare il debito, rischiamo di chiudere la Regione”.

“Oggi abbiamo approvato – osserva De Luca – la variazione di bilancio triennio 2017-2019, per un disavanzo di 510 milioni del 2014. Nel conto consuntivo del 2013 la Corte dei Conti ha trovato un buco di oltre 2 miliardi di euro, gestione non nostra ma di quando sono stati approvati i bilanci consuntivi. Nel 2015 forse sarà addirittura superiore al mezzo miliardo. La legge, fino al 2013, consentiva di spalmare il debito su trent’anni. Oggi non è più così, esigono che si estingua in tre anni. Ci battiamo per dilazionarlo in almeno vent’anni”.

A proposito della celebre frittura di pesce elettorale, così colorisce: “mi sono trovato indagato addirittura per voto di scambio. E’ qui che ho scoperto come l’Italia sia diventata un paese di imbecilli”.

Poi: “La vera espressione della destra europea sono io, se questa si caratterizza per senso dello Stato, per la battaglia antiburocratica, per la sempflicazione delle procedure, l’attenzione alla sicurezza, il sostegno alle imprese”.

Novità, poi, sul fronte delle Universiadi che si terranno nel 2019 in Campania. Nella finanziaria è stata approvata la nomina di un commissario straordinario, come per tutte le emergenze sempre previste. Verrà scelto entro il 31 gennaio e in pole position (dovendosi trattare di un prefetto a risposo) c’è l’ex prefetto di Roma Francesco Paolo Tronca, già commissario straordinario di ‘Roma Capitale‘ e dallo scorso agosto membro del Consiglio di Stato.

Una notizia positiva, secondo De Luca, che ricorda “i 250 milioni investiti dalla Regione sulle Universiadi”. E ha confermato, il Governatore, che l’Agenzia regionale guidata dall’ex presidente del consiglio comunale di Napoli, Raimondo Pasquino, continuerà nel suo lavoro per l’organizzazione delle Universiadi.

Ma i ritardi sono giganteschi, la gran parte dei cantieri devono ancora aprire. Basteranno le procedure commissariali, la solita scorciatoia per favorire amici di tutte le risme?


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