Due big del farmaco, Novartis e Roche, sotto processo per aggiotaggio a Roma. La vergognosa storia riguarda un prodotto per gli occhi, il Lucentis, messo in commercio ad un prezzo folle, 900 euro a flacone, e per anni utilizzato per curare alcune affezioni oculari gravi.
Tutto ciò quando esisteva in commercio un altro prodotto, Avastin, di identica efficacia: aveva però il grave difetto di costare molto poco, appena 80 euro a flacone.
Per questo le due Pig Pharma hanno pensato bene di mettersi d’accordo, fare cartello e dar vita ad una campagna di delegittimazione dell’Avastin. Motivo per il quale medici e oculisti prescrivevano regolarmente il carissimo Lucentis.
Descrive l’operazione il pm della procura di Roma Stefano Pesci: “Manovre fraudolente finalizzate a turbare il mercato e realizzare così ingiusti profitti patrimoniali. La dolosa enfatizzazione dei possibili rischi dell’Avastin portava all’esclusione del prodotto dall’elenco dei farmaci rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale, influenzando le scelte dell’Aifa e degli oculisti”.
Era partita a Torino l’inchiesta, affidata al pm Raffaele Guariniello, una carriera per combattere disastri ambientali e attentati alla salute. Erano però ben più pesanti le accuse di Guariniello, che oltre all’aggiotaggio prevedevano due reati da novanta come l’associazione a delinquere e il disastro colposo, sempre a carico dei vertici di Novartis, con il suo amministratore delegato George Schrockenfuchs e di Roche, con l’altro ad Maurizio De Cicco.
L’imput era venuto dalla denuncia del presidente della Società Oftalmologica Italiana, Matteo Piovella.
Ma chi risarcirà, a questo punto, le migliaia di pazienti ingannati & truffati? E chi restituirà il maltolto allo stesso Servizio sanitario nazionale (quindi allo Stato, quindi ai cittadini fottuti due volte) usato come un bancomat milionario? O basta la multa dell’Antitrust da 180 milioni comminata a Novartis e Roche?
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