Centrale nucleare del Garigliano. Dopo decenni di torpore qualcosa si muove. E’ terminata l’operazione di smantellamento del camino, alto 95 metri, quasi 900 tonnellate di materiali.
Ma per veder sparire la centrale, e soprattutto il sempre pericoloso nucleo radioattivo, se tutto va bene bisogna aspettare ancora undici anni. E’ infatti prevista per il 2028 la fine dei lavori.
Osserva un esperto. “Sono stati buttati tanti anni al vento, per mantenere in piedi centrali che sono costate, costano e costeranno un occhio della testa, una spesa che le condizioni economiche dell’Italia mai avrebbero dovuto sostenere. Ma siamo nel Paese delle non decisioni, anzi delle decisioni che fanno spendere e mantenere in vita poltrone e posti per le solite vie politico-clientelari. Del resto, il carrozzone della Sogin, che si dovrebbe occupare principalmente di questo, è un monumento agli sprechi. E nessuno alza un dito”.
Sul fronte del Garigliano, comunque, la massa di rifiuti radioattivi da rimuovere non è da poco: quasi 6 mila metri cubi.
Dove andranno a finire? E’ ancora un mistero, perchè non è detto che per allora il deposito nazionale, anch’esso previsto da anni e neanche deciso come localizzazione, è ben lontano da venire. Quindi ci possono essere tappe intermedie, con tutti gli ulteriori costi del caso, i pericoli annessi per il trasporto e per uno stoccaggio provvisorio.
Storie di ordinaria follia.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.