DOPING A RIO / TUTTI INNOCENTI, WADA COLPISCE ANCORA

Wada colpisce ancora. L‘Agenzia mondiale antidoping (World Anti Doping Agency) fa ancora una volta finta di indagare sul doping nello sport, in particolare nell’atletica, insabbiando invece praticamente tutto.

Succede anche in occasione delle Olimpiadi di Rio, dove sembrava che Wada avesse intenzione di scovare qualcosa e di effettuare seri controlli. Invece, adesso, sparano un tric trac: l’affaire Russia – per il mega caso di doping – era un bluff, tutti gli atleti indagati sono stati prosciolti, la bellezza di 96 su 95. Per la serie: avevamo scherzato.

LA FINTA AGENZIA MONDIALE ANTIDOPING

Minimizza il presunto controllore, ossia il direttore generale dell’Agenzia, Oliver Niggli: “Prove insufficienti”.

Oliver Niggli

Oliver Niggli

Nessun ulteriore dettaglio viene fornito. Affossato, quindi, il rapporto redatto dallo 007 statunitense Richard McLaren, che aveva invece documentato le combine avvenute in occasione delle Olimpiadi verdeoro. Tutto era nato dalle confessioni della mezzofondista russa Yulia Stepanova.

La notizia di inerzie e connivenze della Wada – il controllore taroccato – arrivano dagli States, in particolare da un articolo del New York Times.

Al contrario, invece, una costola della maxi inchiesta ‘Lava Jato’ sulle super tangenti petrolifere sta producendo un mezzo terremoto proprio in Brasile. Lava Jato ha messo in ginocchio governo, opposizione e presidenza carioca.

La sua costola sportiva, sulle Olimpiadi, coinvolge in particolare la Iaaf, ossia la Federazione Internazionale di Atletica, e la stessa Wada. Secondo gli inquirenti brasiliani, infatti, sono girati milioni di mazzette in dollari tra la Federazione russa e anche singoli atleti, a favore degli allora vertici della Iaaf, impersonati dal clan senegalese dei Diack, padre e figlio, ossia Lamine e Papa Diack. Il tutto attraverso comode società off shore, acquartierate nei paradisi fiscali.

Lo scopo era quello di dare disco verde per la partecipazione olimpica ad atleti dopati, manipolandone la documentazione sportiva e giostrando sui ‘permessi medici’.

Un clamoroso documento prodotto dalla televisione francesce e da qualla tedesca, in collaborazione con le Monde, ha dettagliato per filo e per segno i percorsi delle tangenti e sottolineato sia il ruolo dei vertici della Iaaf che di quelli della Wada, impelagati fino al collo. In particolare la Wada ha chiuso tutti e due gli occhi e beccato soldi a palate, secondo un ‘tariffario’ ben preciso.

IL GIALLO SCHWAZER

Alex Schwazer

Alex Schwazer

Chi in casa nostra sta facendo le spese di queste trastole internazionali è il campione di marcia Alex Schwazer, sulla cui vicenda la Voce ha scritto più volte (vedi link in basso).

Aveva denunciato, Schwazer, le combine targate Iaaf e Wada in tempi non sospetti. Per questo hanno deciso di fargliela pagare, taroccando le sue provette ed escludendolo dalle stesse Olimpiadi di Rio. Una vicenda ai confini della realtà.

A Colonia sono state appena depositate le memorie di Iaaf, Wada e dei legali di Schwazer e si è quindi in attesa della sentenza del giudice tedesco, affinchè rilasci le provette stesse – come richiesto dal gip di Bolzano Walter Pellino – e consenta la fatidica prova del DNA da effettuare nei laboratori del RIS di Parma.

Prova che – sola – potrà dimostare la manipolazione delle provette avvenuta il 1 gennaio 2016, l’incredibile giorno scelto non a caso dalla Iaaf, ben sapendo che si sarebbe aperta una finestra di 24 ore senza alcun controllo: essendo stato consegnato il plico con le provette a Colonia solo il giorno dopo…

Intanto, continuano le polemiche inscenate da un personaggio che bazzica negli ambienti sportivi e  prende di mira i nostri articoli sul caso Schwazer. Si tratta di tale Stefano La Sorda, il quale un paio di giorni fa ci ha inviato una mail di questo tenore proprio a proposito del super contestato esame delle provette A e B con i campioni delle urine di Alex Schwazer.

 

Stefano La Sorda

Scusate, ma chi sono gli “esperti più volte sentiti” sulla questione quantità DNA? Sono esperti neutrali o dello staff difensivo di Schwazer? Perchè la cosa fa una grande differenza considerando che i 10ml della provetta A (e non B come avete erroneamente scritto) sono stati scelti per lasciare integra la provetta B che di ml ne ha solo 6 e che quindi con un solo prelievo verrebbe distrutta del tutto non lasciando la possibilità di una controprova al tribunale di Colonia. Potete essere più precisi?

 

La risposta di Andrea Cinquegrani

Restituisco a Lei l’interrogativo: lei si pone in ogni dove come un osservatore indipendente ma ha riflettuto sul fatto che questa sua posizione sulle provette A e B è tutt’altro che indipendente poiché ricalca, in toto, quella espressa dalla IAAF? Lei è forse il portavoce di questa Federazione con un recente passato criminale? E’ stato in qualche modo incaricato dalla stessa? O spera di trarre un qualche vantaggio ricalcandone le posizioni? Dovrebbe infatti esserle chiaro che la sua “tesi” tutelerebbe solo gli “interessi” della controparte di Schwazer ma non la difesa dell’atleta che ha formulato esplicitamente l’accusa di manipolazione della sua urina per cui è giuridicamente essenziale poter comparare il contenuto della provetta A e della provetta B. Lei commette inoltre, non so se per superficialità o deliberatamente, un’altra fondamentale confusione, poiché omette di specificare che la richiesta delle due provette intere è stata formulata dal GIP di Bolzano. In verità, tra le sue tante, ossessive, esternazioni, lei si è espresso anche su questo punto allorché – disinvoltamente – ha affermato che il GIP non sta esprimendo il proprio convincimento ma quello della difesa di Schwazer…Infine, le sarei anche grato se lei, prima di chiedere quali siano i nostri esperti di riferimento, mi esplicitasse quali siano i suoi e quale rete di esperti sostenga scientificamente le prese di posizione del suo “sito specialistico marcia.com”. Specializzato in cosa, mi scusi? In tecnica o metodologia di allenamento della marcia? In risultati agonistici della marcia? O anche in biochimica, avvocatura, genetica, criminalità, etc etc?”

 

Il commento di Cheope (M. Lorenzoni)

Ma chi è Stefano La Sorda?!? Non ha ancora capito che la richiesta di entrambe le provette è pervenuta dal GIP altoatesino, un giudice, non un avvocato di parte!!! Un GIUDICE, quindi “super partes”, no? Quindi le sue esternazioni cadono inesorabilmente come quando crollò il muro di Berlino. Punto. Se il Signore ha tempo da perdere, che scriva delle decine e decine di giudici, atleti, allenatori, collaboratori federali (anche italiani) che hanno, negli anni, insabbiato il doping, ricevendo, a volte (come documentato) mazzette. Questo si che è scandaloso!

 

 

LEGGI ANCHE


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

2 pensieri riguardo “DOPING A RIO / TUTTI INNOCENTI, WADA COLPISCE ANCORA”

  1. Umberto ha detto:

    Quindi, se ho capito bene, gli organi di controllo sono talmente ben pagate dalla Russia, che hanno fatto saltare le olimpiadi a dozzine di atleti russi per far finta di perserguirli – ottenendo comunque, appunto, di non farli gareggiare e di mettere in ulteriore cattiva luce la Russia.
    E la fonte era guardacaso americana, Stati Uniti che tendono ad attribuire alla Russia un po’ qualsiasi cosa, fra poco anche gli uragani e le invasioni di locuste.

    Non regge nè come logica nè come contesto.

  2. Stefano La Sorda ha detto:

    Notizie false per screditare la WADA
    Gli articoli già postati (questo come altri) sono al solito superficiali
    Questo il documento originale citato dagli articoli https://www.nytimes.com/…/o…/WADA-russian-doping-report.html

    Prima considerazione: WADA non “assolve” nessuno perchè la WADA nn ha alcun potere giuridico, quello lo hanno i tribunali. La notizia nasce dal solito documento interno rubato alla WADA, documento che è una minuta che precede la prossima riunione del 24 settembre. Questi contenuti vanno prima di tutto verificati, ammettendo che siano attendibili e completi dicono solo che al momento per 95 atleti le prove non sono sufficienti a stabilire una violazione delle norme antidoping (ADRV), e questa non è una “assoluzione” ma un fatto con amara constatazione; il documento dice anche che fin’ora non è stato possibile interrogare ancora il dottore russo che ha scoperchiato il sistema doping di stato con le sue ammissioni. Inoltre la rianalisi dei campioni antidoping del laboratorio di Mosca è ancora in corso e ci vorrà tempo per finire. Quindi è ancora tutto da vedere, considerando anche che recentemente il CIO ha annunciato che ha trovato prove per incriminare molti atleti russi delle olimpiadi di Sochi.

    Quindi la sospensione della Russia è sostenuta da prove inconfutabili di un sistema doping, ma per squalificare i singoli bisogna accertarsene con precisione perchè è una cosa ben diversa

    Veniamo quindi ad una traduzione completa in italiano del doc WADA (traduzione non professionale ma si capisce) cosi vi fate una idea da soli
    <>

Lascia un commento