A Napoli arriva la ‘vulva‘. Il grande evento sarà celebrato tra pochi mesi, quando verrà completata la stazione San Paolo della linea 6 del metrò partenopeo. Archistar d’eccezione l’artista anglo-indiano Anish Kapoor.
E’ quasi ultimato, infatti, il montaggio della scultura che da circa sette anni attende di essere collocata all’ingresso della stazione di Monte Sant’Angelo, dove si trova una strategica sede dell’Università di Napoli.
L’opera – raccontano gli esperti – rappresenta un imbuto rovesciato e fino ad oggi è stata assemblata per metà. Un imbuto che andrà a formare, con un’altra scultura in alluminio da montare alla chiusura del cantiere, la ‘vulva‘ per accogliere i viaggiatori.
Il termine dell’operazione è previsto per fine settembre, con un taglio del nastro ad inizio ottobre alla presenza – sembra certo – dello stesso Kapoor, che non l’aveva presa bene con la serie incredibile di ritardi.
Ritardi dovuti ad un estenuante contenzioso tra la Regione Campania e il consorzio incaricato di realizzare i lavori, Inteflegrea spa, costituita dall’ex pubblica Ansaldo e dalla privata Giustino Costruzioni, storica sigla di mattonari napoletani, protagonista in vari appalti del metrò partenopeo, l’opera più costosa tra quelle pubbliche mai realizzate in Italia, la bellezza di 400 milioni a chilometro, e lavori iniziati addirittura 41 anni fa.
Una serie di primati in negativo solo parzialmente ‘addolciti’ dalle opere d’arte disseminate tra le varie stazioni. “Se vogliamo vedere opere d’arte andiamo in un museo – sottolineano in coro i viaggiatori – a noi serve che il metrò funzioni. E questo di Napoli non brilla certo per efficienza, fino ad oggi. Poi si muore di caldo d’estate e di freddo d’inverno e alla prima pioggia si allaga tutto che sembra di andare in piscina”.
I lavori per la realizzazione della nuova stazione sono costati 69 milioni di euro, e il bacino di utenza servito sarà di circa 30 mila persone, tra i quartieri di Fuorigrotta, rione Traiano, Soccavo e Pianura.
Caratteristica della stazione è quella d’essere costruita a 40 metri di profondità. “Una caratteristica – spiega un geologo – che ha evidentemente fatto lievitare in modo esponenziale i costi. Del resto anche nella zona di Monte di Dio, nel cuore antico di Napoli, è successa la stessa cosa. Una rocambolesca stazione costruita al di sotto di un altro gigantesco imbuto, stavolta progettato da Uberto Siola, per anni preside di architettura a Napoli e autore del progetto monstre di Monteruscello, la Pozzuoli bis”.
Tanto, Pantalone paga.
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