Una ne fa e sempre cento ne pensa il super inossidabile della prima repubblica, ‘O Ministro Paolo Cirino Pomicino, uno dei “Redivivi” doc, secondo la fresca inchiesta de L’Espresso che lo immortala con Ciriaco De Mita, Clemente Mastella, Gianni Letta & C.
Adesso in un’intervista rivela che il Comune di Napoli guidato dal sindaco arancione Luigi de Magistris – suo cugino, guarda i casi della vita e della politica – qualche anno fa chiese il suo aiuto per risolvere il problema della vendita del patrimonio immobiliare che fa capo a palazzo San Giacomo, ossia nel dopo Romeo.
Da leggere tutta d’un fiato l’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, nella quale spezza una lancia a favore di un amico, il re del Global Service Alfredo Romeo, l’uomo del caso Consip, ma non il solo come adesso scopre anche l’Anac di Raffaele Cantone.
Ecco l’incipit. “Capisco che l’assessore Panini, persona perbene che conosco da 30 anni, ha necessità di far quadrare i bilanci del Comune di Napoli e di doverci mettere entrate che non arriveranno mai. Ma, se non temessi di parere irriverente, per risolvere il problema chiederei di consultare la procura di Napoli che ha fatto di tutto per allontanare la Romeo Gestioni dal Comune”. Si tratta, naturalmente, della maxi inchiesta condotta dal pm John Henry Woodcock.
Continua ‘O Ministro. “Non lo dico io ma i numeri. Prima del 2012 la Romeo Gestioni ha venduto 300 immobili che hanno fruttato al Comune 80 milioni di euro. Nel solo 2012 ha piazzato sul mercato immobiliare 3000 unità ricavandone 100 milioni. Nel primo quadrimestre 2013 la Romeo ha venduto immobili per altri 250 milioni. Dopo di allora il Comune non ha avuto più la forza di alienare alcunchè”. Un vero spottone per Romeo e le sue imprese.
Ma eccoci alla chicca. Così racconta l’ex ministro del Bilancio e ormai da oltre 5 anni presidente della Tangenziale di Napoli spa, scelto dal gruppo Autostrade controllato dai Benetton: “Quando Napoli Servizi (la partecipata del Comune, ndr) assunse l’incarico di vendere il patrimonio immobiliare del Comune contattò me attraverso l’amministratore delegato: ‘Ci date una mano?’. Ma la Tangenziale si occupa di ben altro. Il risultato è che nella nostra città avevamo una società che sa fare questo mestiere e sa farlo bene e invece è stata messa nelle condizioni di non poter più lavorare”.
Da rammentare la grande amicizia e i grandi affari da sempre intercorsi tra ‘O Ministro e Italo Bocchino, passato dalla corte di Gianfranco Fini a quella di Romeo, 14 mila euro tondi al mese come ‘portavoce’ della Romeo Gestioni, non proprio noccioline.
Ora, visto che le autorità giudiziarie hanno comunque rimesso in pista la stessa Romeo Gestioni, come le altre società dell’arcipelago appaltizio, vorrà mettere una buona parola ‘O Ministro con ‘O Sindaco, del resto suo cugino, per rivitalizzare quel più che efficace – a suo dire – rapporto di lavoro e di affari? Se sono rose fioriranno…
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