UNIPOL / PROSEGUE IL RIASSETTO. IN ATTESA DELLA PROCURA DI TORINO…

Tutto ok in casa Unipol? Da un lato grandi manovre di bilancio, con un forte riassetto interno e la creazione di una bad bank – come ormai si usa nel turbo capitalismo – per convogliare tutte le monnezze finanziarie e far risplendere l’argenteria di famiglia.

Ma dall’altro ancora nessuna notizia circa il rinvio a giudizio del super manager di casa Unipol, Carlo Cimbri, per l’affarire Unipol-Sai: tutto rimandato a settembre.

Suonano la grancassa le stampe di Palazzo, Corsera e Repubblica in testa, per tessere le lodi della gestione Cimbri. In un incomprensibile reportage, ecco la diagnosi da via Soferino, evidentemente densa di lodi, visto che Unipol è primattore nella compagine azionaria del quotidiano oggi controllato da Urbano Cairo. “Una efficace operazione di pulizia dei conti della controllata bancaria”. Degna di uno studente delle medie.

In un altrettanto incomprensibile pezzo, Repubblica fa eco: “Cimbri fa ordine. Il complesso piano di riorganizzazione della galassia Unipol-Unipolsai è stato varato”.

Ma la Consob guarda al solito le stelle?

Intanto prosegue l’inchiesta della procura di Torino sullo scandalo dell’operazione Unipol-Sai. Con una perizia – curata dagli esperti – attesa da oltre un anno.

Esattamente un anno fa, infatti, l’Adn Kronos scriveva la notizia: “per settembre (2016, ndr) è atteso il deposito della perizia in base alla quale il pm di Torino Marco Gianoglio dovrà decidere sul rinvio a giudizio di Carlo Cimbri”.

E’ trascorso quasi un anno ma siamo allo stesso punto. Abbiamo parlato con il pm di Torino che ci ha detto: “non se ne parla ancora di deposito”.

Sarà per settembre, o per ottobre?

Intanto Unipol prosegue nelle sua campagna acquisti. Comprato il 10 per cento di BPER, il piccolo-grande colosso emiliano-romagnolo. E già pensa di acquisirne una ulteriore fetta.

L’appetito, si sa, vien mangiando. Torino permettendo…

 


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