Non era bastato ‘NAlbero, adesso è la volta di ‘O Corno. Con tutti i problemi che ha la città più invivibile d’Italia, dal traffico eternamente impazzito alle strade sgarrrupate, dalla sanità da quinto mondo alla camorra che controlla intere fette del territorio, cosa ti va a pensare il sindaco Masaniello?
‘O Corno, il più alto del mondo, dopo ‘Nalbero, sempre il più alto del mondo. Da 113.
Tutto da leggere il bando di gara. Palazzo San Giacomo “intende verificare la sussistenza di eventuali altri soggetti interessati a presentare un’idea progettuale per la realizzazione, nel periodo che va dal mese di ottobre 2017 alla metà del mese di gennaio 2018, di una iniziativa che possa arricchire l’offerta culturale e turistica natalizia, dando risalto alle tradizioni popolari, avente quale tema conduttore ‘Napoli e la Scaramanzia’”.
Subito si è fatta sotto la società Italstage, che ha trovato in ‘sfizi’ del genere un vero pozzo di San Patrizio: aveva infatti già vinto il bando per ‘Nalbero, ora è certa di fare il bis con ‘O Corno.
Così dipinge la sua idea-progetto Italstage: “un ambizioso progetto, di elevato impatto visivo e architettonico, relativo all’installazione di un corno di ferro di 60 metri di altezza e 30 metri di base di colore rosso, da posizionare presso la Rotonda Diaz (a ridosso della mitica via Caracciolo, ndr) per il periodo che va dai primi di ottobre fino a metà gennaio”.
Verrà arredato, ‘O Corno, “da una serie di terrazze che si susseguono lungo tutta la struttura, raggiungibili con scale e ascensore”.
Un Corno visibilissimo – gonfiano il petto i promotori – anche da Capri e dalla penisola sorrentina. Tutti i cornuti partenopei, e non solo, potranno quindi esultare.
Ma non è finita lì. Perchè la giunta de Magistris ha intenzione di creare un particolare percorso nel cuore cittadino corredato da 12 cornetti sempre rossi di bassa statura – si fa per dire – 2 metri e 70 ciascuno, “realizzati in vetroresina e decorati da 12 artisti locali”. 12 cornisti doc.
Ecco una delle tante motivazioni per la mitica scelta: “Napoli, con il suo popolo ricco di fantasia e sensibilità, è considerata la città scaramantica per eccellenza; il malocchio, la jella, la sfortuna, la scaramanzia sono parti integranti della cultura di Napoli e dei napoletani da sempre legati a questo ‘rito propiziatorio’”.
Tra montagne di spaghetti, pizze, mandolini e tanti ‘vasi’…
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