BANKITALIA: VISCO OGGI RISPONDE COMMISSIONI FINANZE RIUNITE CAMERA E SENATO. ECCO I 5 QUESITI ADUSBEF.
1) Sul gravissimo scandalo di Ubi Banca, la cui gestione fraudolenta del credito e del risparmio è sempre stata avallata dalla silente, contigua Bankitalia, molto attenta a non disturbare gli affari privati dei banchieri soci, in particolare Giovanni Bazoli, il maggiore azionista del Governatore Ignazio Visco, spuntano gravi ipotesi di riciclaggio internazionale, nel poderoso filone di indagine aperto dalle denunce Adusbef (fine 2012), dei 5 consiglieri di minoranza (luglio 2013),del presidente dei piccoli azionisti di Ubi Giorgio Jannone, con la procura di Bergamo che ha attivato una robusta inchiesta giudiziaria riguardante 39 soggetti più Ubi, a carico di banchieri come Emilio Zanetti, Andrea Moltrasio, Giampiero Pesenti, l’ad di Ubi Victor Massiah, il vicepresidente Mario Cera, Giovanni Bazoli e la figlia Francesca, per i quali la GDF aveva chiesto l’arresto nel dicembre 2015 per la “spiccata indole delinquenziale”. La Guardia di Finanza su mandato della Procura di Brescia, ha acquisito e sequestrato documentazione informatica e cartacea utile alle indagini, dove ci sarebbero segnalazioni di operazioni sospette in materia di antiriciclaggio e agli obblighi di adeguata verifica della clientela, su un correntista che avrebbe fatto rientrare ingenti capitali dall’estero, in particolare una ferriera di Brescia riconducibile all’ex presidente del consiglio di gestione Ubi, utilizzando la succursale Ubi in Lussemburgo, Ubi Banca International. Governatore Visco,a fronte di questi ulteriori elementi, denunciati anche dall’ex responsabile dell’ufficio antiriciclaggio Ubi Banca, Roberto Peroni , come mai Bankitalia e Uif (Unità di informazione finanziaria), non hanno prestato la dovuta attenzione al riciclaggio internazionale, che è stato concretizzato da Ubi Banca, anche nella triangolazione internazionale delle sue controllate ?
2) Npl per 4 mld di euro di Bazoli & C. Il deposito di nuovi atti nell’ inchiesta da parte del procuratore di Bergamo Walter Mapelli e del sostituto Fabio Pelosi che avevano chiuso le indagini il 16 novembre 2016, sulle presunte malversazioni nella gestione di Ubi Banca, conferma le ipotesi delittuose avanzate negli esposti sulle cartolarizzazioni dei crediti di Ubi Banca e Ubi Leasing, ossia la cessione ad altre società di una preminente quota dei crediti del gruppo Ubi, per un valore di 4 miliardi di euro.Nel rapporto della Guardia di Finanza (Giovanni Padula e Gabriele Procucci), viene riscontrato che le cinque società veicolo delle cartolarizzazione dei crediti, sono controllate al 90% da due fondazioni olandesi, e che «fra i soggetti che hanno posto in essere le operazioni di cartolarizzazione» dei 4 miliardi di crediti di Ubi ci sono altre tre società: la Progressio, la Mire, e la Castello. “Quest’ ultima”, scrivono i finanzieri, “è partecipata al 21,81% dalla Mittel Spa”. “Indagini tecniche- sostiene il rapporto- hanno confermato gli interessi della famiglia Bazoli sia nella gestione della Mittel, sia nella gestione delle fondazioni di diritto olandese”. Le indagini dGDF hanno individuato cinque società veicolo (24-7 Finance srl, Lombarda Lease Finance 3 srl, Lombarda Lease Finance 4 srl, Ubi Finance 2 srl e Ubi Finance 3 srl) nelle quali ‘l’ incarico di presidente era stato affidato all’ex genero di Giovanni Bazoli”. Quattro delle cinque società sono partecipate da Ubi con il 10 per cento del capitale e controllate al 90 per cento dalla fondazione di diritto olandese Stichting Brixia. Dalla corrispondenza tra la Consob e l’A.D. di Ubi banca Victor Massiah, risulta che le fondazioni olandesi costituite daa Ubi per agevolare la trasformazione dei crediti in titoli, sono un marchingegno giuridico, gradito sia alle banche che alla Banca d’ Italia. La novità che emerge dai documenti GDF è che almeno parte dei crediti cartolarizzati sono usciti dalle società veicolo, smentendo l’Ad di Ubi Victor Massiah, il quale aveva verbalizzato all’assemblea dei soci, che tali cartolarizzazioni restano in banca.Governatore Visco: Quali atti concreti ha messo in campo Bankitalia, per prevenire tale gestione delinquenziale di Bazoli & C ?
3) Traffico di armi. Dalle dichiarazioni, riportate dalla stampa e rese da Roberto Peroni, funzionario dell’Ufficio Rischi di Riciclaggio e Terrorismo di UBI, verbalizzate dai Carabinieri di Roma, risulta un quadro pesantissimo nella gestione della banca, in particolare, degli affari gestiti dalla lussemburghese UBI Banca International S.A., già coinvolta nel gravissimo scandalo finanziario “Panama Papers”. Secondo Peroni- in quella società: “si facevano le peggio schifezze, perché le forniture di armi ai belligeranti proprio della Siria, dall’Italia non li puoi gestire.” Moltrasio e Massiah hanno replicato in Assemblea: “UBI Banca dedica al commercio in armamenti solo lo 0,12% degli impieghi”, dicendosi dispiaciuti per il coinvolgimento in Assemblea di un argomento di stringente e sconvolgente attualità quale quello del commercio di armamenti in Siria e nei paesi belligeranti. Gli impieghi di UBI Banca, nel solo esercizio 2016, ammontano a circa 82 miliardi di Euro, quindi Ubi ha dedicato al traffico delle armi, solo per l’esercizio 2017, circa 100 milioni di Euro, a cui vanno aggiunte tutte le transazioni finanziarie e i denari transitati dal lato dei depositi, con operazioni ripetute e consolidate per decine e decine di esercizi. Conosce i dettagli di questi sporchi traffici, il Governatore Visco ? Di quante e di quali armi stiamo parlando? In quali paesi sono state commercializzate in tutti questi anni? Ci sono state “triangolazioni”? Quante vittime hanno direttamente o indirettamente causato queste centinaia di milioni di Euro (solo nel 2016) di impieghi in armi?
4) Il sistema bancario è solido. La colpa di crac e dissesti non è della Vigilanza, ma dei risparmiatori. Nella lunga intervista pubblicata domenica 11 giugno sul Corriere della Sera, il Governatore di Bankitalia Ignazio VISCO, che ha continuato a difendere la Vigilanza, perché a suo dire, ‘ha lavorato con il massimo impegno utilizzando tutti gli strumenti a disposizione’, oltre a continuare ad addossare agli incolpevoli risparmiatori- privi di cultura finanziaria- la responsabilità di aver acquistato prodotti tossici, affermando che, ‘un elemento cruciale ha a che fare con percezione e capacità di tutti i risparmiatori di fare scelte finanziarie equilibrate e complesse con consapevolezza’, ha rilevato il disaccordo con il FMI, che nell’ottobre 2012 pubblica un rapporto preoccupato sullo stato di salute delle banche italiane, giudicate solide dalla narrazione congiunta col MEF. Mentre Adusbef metteva in guardia a fine 2012 ed inizio 2013, coi suoi comunicati giudicati ‘allarmistici’ sul modello Cipro, ossia l’esproprio criminale del risparmio col bail-in, Visco racconta di aver subito il bail in a sua insaputa. Signor Governatore, per anni ha spergiurato sulla solidità del sistema bancario che era pieno di buchi, come indicato perfino dal FMI. Invece di autoassolversi, continuando a non ammettere responsabilità evidenti di Bankitalia nelle crisi e nei crac bancari addossati ad almeno 350.000 risparmiatori, o scaricare evidenti colpe del bail-in solo sul governo, non pensa di avere sulla coscienza sua e dell’intero direttorio, i gravissimi drammi sociali per aver distrutto risparmi, frutto di sudore, lacrime e sacrifici di intere vite di lavoro ?
5) 67 mld di Bond subordinati, molti in tasca alle famiglie ed appunto al Direttorio del 30.12.2015. In un appunto per il direttorio di Bankitalia del 30 dicembre 2015, con all’oggetto titoli di debito subordinati emessi dalle banche italiane, risulta che le obbligazioni subordinate in essere al 31 ottobre 2015, pari a 67 miliardi, l’11 per cento del totale delle obbligazioni emesse dalle banche (623 miliardi), il 46,1% di tali rischiosi bond subordinati, 31 miliardi di euro, espropriabili dal 1 gennaio 2016 con la normativa del ‘bail in’, erano in mano alle famiglie italiane, contro il 3,3% dei Fondi. Come mai, signor governatore, Bankitalia, sapeva da molto tempo sui rischi tangibili delle obbligazioni subordinate, e ciononostante non ha attivato alcuna doverosa e trasparente informazione, per offrire la possibilità ai sottoscrittori retail di tali bond spazzatura con la direttiva Ue del bail-in del maggio 2014, a quelle famiglie poi truffate ed espropriate dal decreto salva banche del 22 novembre 2015, di prendere cognizione sui loro rischiosissimi investimenti? Infine, signor Governatore Visco, anche se il senso dell’onore e della dignità umana e professionale è andata perduta in questi ultimi tempi, a fronte di queste semplici domande che certificano il totale fallimento di una istituzione che fu, diventato un carrozzone costoso di circa 1 miliardo di euro l’anno, con 7.000 dipendenti super retribuiti fino a 20.000 euro al mese per fare concorrenza agli operatori turistici nelle visite a Palazzo Koch, non sente l’esigenza di dimettersi per aver gettato nella polvere e nel fango una gloriosa Istituzione, e nella disperazione almeno 350.000 famiglie solo negli ultimi 18 mesi di Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, CariChieti, Cariferrara, Mps, Banca Etruria, Banca Marche ?
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.