DIFENSORE CIVICO / LE PATATE BOLLENTI DI LOMBARDIA E CAMPANIA

Difensore civico, è bagarre. Il servizio delle Iene ha gettato benzina sul fuoco in Lombardia dove sta per essere incoronato un tizio senza arte né parte, nel cui pedigree spunta appena la ‘licenzia media‘ non si sa neanche in quale istituto conseguita. Caos in Campania, dove stanno per essere presi in esame i curricula degli oltre sessanta candidati, a quanto pare buttati dentro alla rinfusa senza alcuna comparazione come invece prevede la legge.

E su entrambi i bandi è calata subito la scure del “Moralizzatore” – intervistato anche dalle Iene -, un avvocato napoletano che ha cominciato la sua battaglia per la trasparenza nella nomina dei difensori civici addirittura dodici anni fa, quando prese parte alla scelta del “Mediatore europeo”.

 

C’ERA UNA VOLTA IL MEDIATORE EUROPEO GRIFFATO BILDERBERG

Si tratta di Giuseppe Fortunato, e allora la sua fu una candidatura di bandiera. Ottenne comunque una cinquantina di voti dal Parlamento europeo mentre a trionfare fu un greco, Nikiforos Diamandouros, espressione dei poteri ‘forti’.

L'avvocato Giuseppe Fortunato

L’avvocato Giuseppe Fortunato

Oltre ad una sfilza di cariche politiche (membro del comitato direttivo di South European Society and Politics, vicepresidente della commissione per l’Europa meridionale al Consiglio delle Ricerche nelle scienze sociali di New York), Diamandouros era soprattutto componente dei Bilberberg, cui a febbraio 2005 la Voce dedicò per la prima volta una sua cover story titolata “la Grande Cupola – Europa-Usa – Prodi e Monti, Tremonti e Siniscalco, decine di vip della finanza e della politica internazionale uniti sotto il segno di Bilderberg, la potente super lobby segreta che governa i destini del mondo”.

Quell’anno il summit si teneva il 3 giugno a Stresa e proprio in quell’occasione venne alla ribalta il giallo greco. Ecco cosa scriveva la Voce: “Tutto è sempre filato liscio come l’olio, per amici e affiliati di Bilberberg, fino a che nel Parlamento europeo, nelle ultime settimane del 2004, non è salito alla ribalta (comunque regolarmente oscurato dai media) il caso Diamandouros. A Strasburgo si trattava di eleggere il nuovo Ombudsman, ovvero colui il quale è tenuto a tutelare le ragioni dei cittadini vessati in questo o in quel campo dell’amministrazione pubblica. Una sorta di figura super partes capace di combattere abusi, prevaricazioni e torti subiti da parte dei poteri più o meno forti. Il mediatore uscente, il greco Diamandouros, ha riproposto la sua candidatura. Una sorta di unanimismo preconfezionato. Alla fine è spuntata una sola candidatura alternativa, quella del difensore civico della Regione Campania, Giuseppe Fortunato. Una sfida impari ma cocciutamente Fortunato ci ha provato e ha dato battaglia contestando la candidatura greca spalleggiato da alcuni parlamentari europei che avevano già espresso non poche perplessità. Sotto accusa in primis l’appartenenza ai Bilderberg. Dice Fortunato: ‘chi vuol essere mediatore europeo non può vantare la partecipazione come membro di una lobby. Diamandouros ha perfino partecipato ad una conferenza dei Bilderberg mentre era Ombudsman greco’”.

Sono passati esattamente 12 anni e il prossimo summit Bilderberg è previsto dal 1 al 4 giugno in Virginia, negli Usa, tanto per rispettare il protocollo che prevede l’alternanza tra una località europea e una a stelle e strisce. La prestigiosa location sarà il Westfield Marriott Hotel di Chantilly. In quei giorni dedicheremo un’altra cover story all’evento che di solito segna i destini, soprattutto economico-finanziari, del mondo e affronta tutti gli scenari bollenti, indicando le terapie del turbo capitalismo. Immigrazione, Russia e Corea a quanto pare i prossimi piatti forti.

 

LOMBARDIA, “LICENZIA” DI SCEGLIERE I SENZA CURRICULUM

Intanto torniamo a casa nostra e facciamo una capatina in Regione Lombardia dove è prevista per il 22 maggio l’ascesa al trono di Carlo Lio, prossimo difensore civico con ‘licenzia’ a tutto campo.

Non sarà infatti solo difensore civico per tutti i cittadini, ma dovrà tutelare anche i diritti dei detenuti, dei consumatori, dei contribuenti, dei pensionati, degli utenti. Insomma, un bel lavoro che ha bisogno di competenze ad hoc. “Ce la farà signor Lio?”, gli hanno chiesto rincorrendolo le Iene. Lui ha cercato di svicolare e alla fine si è fatto sfuggire, “avrò i miei consulenti”. Ottimo e abbondante.

Il governatore della Lombardia Roberto Maroni

Il governatore della Lombardia Roberto Maroni

Ugualmente in forte imbarazzo, davanti ai microfoni, il presidente del Consiglio regionale, che ha firmato la nomina, e il numero uno della Giunta, Roberto Maroni, che predica sempre bene – “per ogni incarico ci vuole competenza” – ed evidentemente razzola malissimo.

Una vera catena di autogol, quella che ha portato alla fatal nomina. Facciamo spiegare ad un funzionario della Regione tutte le magagne: “Una sagra di errori e orrori, a cominciare dalla totale assenza dei requisiti. Quel curriculum non ci poteva stare, addirittura con la perla della licenzia media in un istituto poi nemmeno specificato, come invece avrebbe dovuto essere per qualsiasi titolo di studio dichiarato. Poi del tutto inesistente la comparazione, anch’essa prevista per legge. Vuol dire che non basta avere un titolo adeguato, ad esempio essere avvocati, ma esserlo con una specifica esperienza in certe materie, non basta essere ad esempio un matrimonialista o un esperto in vicende condominiali”.

E aggiunge: “c’è un altro interrogativo da non poco: perchè Carlo Lio non ha dichiarato di essere ‘soggetto in quiescenza’, cui sono preclusi tali incarcihi, pur percependo un vitalizio dalla Regione Lombardia? E come mai la stessa Regione non ha rilevato subito d’ufficio tale situazione di quiescenza nel procedimento? Altre due domande: Lio nella sua domanda si dichiara ‘libero professionista’: di che? Non è precisato. E poi: perchè il suo curriculum non è stato pubblicato sul web, cosa teme? Eppure, come se niente fosse, la Regione ha previsto per il 22 maggio la cerimonia solenne per il suo insediamento. Siamo alle comiche”.

Forse per questo le stesse Iene non hanno voluto affondare il coltello nella piaga, parlando della elezione di Lio a sindaco di Cinisello Balsamo, dove s’è mosso, per preparare e allestire al meglio il super party elettorale, il capo delle ‘ndrine locali, come la Voce ha documentato in un articolo precedente che potete leggere cliccando in basso.

Anche stavolta Fortunato è sceso sul piede di guerra e appena conosciuto l’esito della votazione e resosi conto del pedigree griffato Lio ha presentato ricorso d’urgenza al Tar, che dovrebbe proprio il 22 maggio emettere il suo verdetto. Con l’imperbibile sceneggiata di una solenne incoronazione consiliare e di una contemporanea destituzione in tempo reale! Da guinness dei primati.

“Uno scenario più che credibile – viene ancora rilevato – visto che siamo in una situazione davvero paradossale e per i giudici amministrativi dovrebbe essere un giochetto da ragazzi verificare la totale inesistenza dei requisiti previsti dalla legge”.

 

LA GRANDE AMMUCCHIATA IN CAMPANIA

Se la Lombardia piange la Campania certo non ride. Da un paio d’anni, infatti, la Campania è priva del suo difensore civico. L’ultimo eletto, il forzista Francesco Bianco, è stato disarcionato da ben tre sentenze, e giudicato inidoneo al ruolo. A presentare il ricorso – neanche a dirlo – l’indomito Fortunato.

Il quale anche adesso, per il nuovo bando, ha già inforcato la carta bollata e denunciato le modalità di esecuzione.

Spiega un funzionario: “Da noi la situazione è diversa da quella della Lombardia, per una volta tanto non siamo così mal combinati. Mesi fa è stato fatto un bando, hanno risposto in 62 e sono stati tutti ammessi alla votazione per il consiglio. Si tratta in tutti i casi di laureati, professionisti, prevalentemente avvocati, praticamente tutti con le carte in regola. Ma è mancato un fatto base: il rispetto del criterio di comparazione che in un bando del genere è fondamentale. Perchè non siamo in una prcedura concorsuale né vale il criterio politico, ma deve contare solo il criterio comparativo: e quindi per legge si sarebbe dovuto scremare la lista dei candidati, raffontando le esperienze e le competenze, in modo tale da inviare in Consiglio per il voto non una lista indiscriminata con tutti dentro, ma individuando già alcune fasce. Non significa limitare la democrazia ma il minestrone politico-clientelare”.

Il Consiglio regionale della Campania

Il Consiglio regionale della Campania

In Campania comunque, tengono a precisare all’ufficio del difensore civico, le spese sono sotto osservazione: “se in Lombardia, come hanno detto le Iene, il compenso del difensore civico è di 5 mila euro, di certo lordi, al mese, qua da noi si parla solo di un rimborso spese, che va documentato pezza d’appoggio su pezza d’appoggio. E corrisponde al 60 per cento del trattamento di indennità del consigliere regionale. Un cifra molto contenuta, quindi, tenuto conto che ci sono altre voci che rimpinguano quel compenso che pure negli ultimi anni è stato ridotto”.

Quasi per sport, dunque, mentre la Lombardia spende e spande.

Solo Lombardia e Campania terre di nessuno?

Vediamo allora, in rapidissima carrellata, cosa succede altrove. Ce lo racconta un funzionaro della Regione Lazio: “Partiamo da una premessa, ossia che in Italia non esiste, come invece in tutti i paesi europei, un difensore civico nazionale. Ed è già una prima, macroscopica carenza. La legislazione, comunque, andrebbe rivista, per evitare casi come quelli della Lombardia in mondo eclatante ma anche quello della Campania. Poi i compensi o rimborsi andrebbero uniformati e comunque parametrati almeno al numero di abitanti di una regione”.

E continua: “nelle altre Regioni la situzione è comunque più sotto controllo. In Piemonte il difensore è un consigliere dell’ordine degli avvocati, in Veneto una laureata in giurisprudenza, in Liguria addirittura l’ex procuratore capo di Genova, in Trentino un avvocato e giudice di pace, in Emilia Romagna un docente di diritto amministrativo dell’università di Ferrara e di diritto a Bologna, in Abruzzo un consigliere dell’ordine degli avvocati e docente per i giudici di pace, nelle Marche un avvocato con master e docente all’università di Urbino, da noi un avvocato di lunghissima esperienza, in Sardegna un notaio”.

A quanto pare, nessuno con la sola ‘licenzia’ media.

 

Nella foto in apertura da sinistra Carlo Lio e Francesco Bianco

 

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2 pensieri riguardo “DIFENSORE CIVICO / LE PATATE BOLLENTI DI LOMBARDIA E CAMPANIA”

  1. Claudio Cavalieri d'Oro ha detto:

    ECCO QUANTO CERTI POLITICI
    HANNO PAURA DELLA DIFESA CIVICA ITALIANA!
    LA NOSTRA BATTAGLIA CIVICRATICA
    CONTINUA!!!!!
    di Claudio Cavalieri d’Oro

    Leggete con attenzione questo articolo!
    E vi renderete conto di quanto certa attuale classe politica abbia PAURA della DIFESA CIVICA ITALIANA, i cui rappresentanti dovrebbero per legge essere i GARANTI dei DIRITTI dei CITTADINI ITALIANI, ma proprio per questo sono osteggiati ad oltranza dai politicanti che vorrebbero fare “loro” il bello e il brutto tempo condizionando secondo i PROPRI INTERESSI le azioni della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

    Noi di UNIONE CIVICRATICA siamo la punta di diamante in chiave POLITICA della esperienza maturata dalla DIFESA CIVICA italiana in questi ultimi 15 anni, e siamo nati proprio perché dopo 15 anni di vita operativa in difesa dei più deboli, dopo quasi altrettanti anni di Movimento per la CIVICRAZIA (oltre 4’000 Associazioni aderenti) e 7 anni a MONTE CITORIO nella gestione del LABORATORIO PRIVACY SVILUPPO presso l’Autority del garante della Privacy, ci siamo resi conto che SOLAMENTE il POTERE che gli ELETTORI POSSONO CONFERIRE con LIBERE ELEZIONI ci avrebbe permesso di fare FINALMENTE QUALCOSA di CONCRETO per migliorare l’attuale tragica situazione italiana.

    Nel post “fissato in alto” della nostra pagina FB di CIVICRAZIA ITALIANA abbiamo pubblicato le nostre IDEE fondative e il nostro PROGRAMMA.

    BASTA con la MALAPOLITICA! Dobbiamo riportare l’ETICA nella POLITICA italiana, e restituire al nostro Popolo DIGNITA’ e SOVRANITA’, diritti inalienabili sanciti dalla COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA.

    UNIONE CIVICRATICA significa Dignità e Sovranità, e la Sovranità appartiene al Popolo che la esercita secondo le norme della nostra Costituzione, che è tanto bella ma anche poco attuata e poco rispettata da certi Politici che sembrano fare gli interessi di tutti tranne quelli del Popolo italiano.

    https://www.lavocedellevoci.it/2017/05/21/difensore-civico-le-patate-bollenti-di-lombardia-e-campania/

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