LOMBARDIA / CONTINUA LA SCENEGGIATA PER LA NOMINA DEL DIFENSORE CIVICO

Tra i due litiganti il terzo gode. La poltrona di difensore civico della Lombardia è finita a Carlo Lio, dopo la votazione avvenuta giorni fa in Consiglio regionale, mentre restano con il cerino in mano i due contendenti fino a quel momento più gettonati, Tiziana Maiolo e Richard Rizzi. Quest’ultimo aveva raccolto la maggioranza relativa alla tornata precedente, comunque non sufficiente per garantirgli la nomina.

Ma stavolta si è riusciti a far peggio, mandando a quel delicato incarico che significa tutelare i cittadini nei confronti della pubblica amministrazione un signore che nel suo curriculum presenta, oltre a poltrone politiche in precedenza occupate, solo un diploma di scuola media superiore e niente più. Anzi, si vanta su facebook di non aver mai letto un libro in vita sua: il massimo dello sforzo è stato Tex Willer.

Ma spulciando nel suo passato se ne scoprono delle belle. Come Rizzi ha frequentato stanze e corridoi di enti parastatali: Rizzi quelli del Metrò milanese, Lio quelli delle Ferrovie Nord Milano. Siamo lì, anche quanto ad appalti allegri e consulenze a go go: e Lio nel 1999 venne nominato consulente. Altra partecipata nel suo pedigree quella della Provincia, Milano Metropoli.

Per arrivare poi all’incarico di assessore ricoperto durante la giunta Formigoni, un ramo non poco delicato, quello delle opere pubbliche. Di quello stesso esecutivo faceva parte un altro berlusconiano doc, come Lio, Domenico Zambetti.

Ecco cosa scriveva il 19 ottobre 2012 Chiara Panzeri a proposito di una cena politica (sic). “Un vero tempio di Nettuno. Un angolo di Costa Azzurra a Milano. Charme francese e piglio mediterraneo. Per un connubio perfetto. Il tutto al civico numero 5 di via Bastioni di Porta Volta, nel pieno centro della città. Ha le pareti lilla e i lampadari in un (brutto) stile liberty, il ristorante dove nel 2009 si è tenuto uno dei tanti ‘incontri preelettorali’ tra esponenti del Pdl lombardo e uomini delle cosche locali. Una cena a base di pesce per consolidare ancora una volta i rapporti tra politica e ‘ndrangheta. Ospite d’onore, Domenico Zambetti, ma all’appello non manca nessuno: pregiudicati, uomini di legge e delle istituzioni, oltre all’immancabile drappello di belle donne”.

Continua Panzeri nel descrivere l’entourage non proprio raccomandabile: “Vincenzo Vivaldo, per dirne uno, sta facendo un ottimo lavoro. Pochi giorni prima ha riempito il teatro dove si è svolto l’aperitivo preelettorale per Carlo Lio, il candidato sindaco di Cinisello Balsamo, e ai piani alti hanno deciso di premiarlo. Pregiudicato, con precedenti di polizia per armi, stupefacenti e lesioni personali, Vincenzo è il fratello di Nicola Vivaldo, assassinato a Mazzo di Rho nel febbraio 2000 e già inserito nella cosca calabrese dei Novella, che opera nel territorio di Legnano e Bollate”.

Era già stato sindaco di Cinisello Balsamo nel ’91, Lio, dove si era trasferito più di vent’anni prima proveniendo dal suo paese natio, Castiglione Cosentino, in provincia di Cosenza, appunto.

Ma scordammoce ‘o passato e veniamo ai giorni nostri.

Così racconta un funzionario della Regione Lombardia: “è davvero incredibile che la legge venga regolarmente disattesa. Nessuno se ne frega più di rispettare le procedure. Il bando per difensore civico dice chiaramente due cose: primo, occorre avere dei requisiti idonei minimi, e non si può trattare di un diplomino o delle cariche politiche già ricoperte. Significa avere una specifica competenza in certe materie, in questo caso non basta neanche essere avvocato perchè occorre aver avuto esperienza in discipline di carattere non solo giuridico ma anche sociale, economico e simile. Secondo punto. Occorre effettuare una comparazione, scremare il contesto e quindi escludere a priori chi non ha le carte in regola. Invece sono stati imbarcati tutti, come una grossa zavorra. E dove è andato a finire il criterio comparativo?”.

Boh.

 

 

Nella foto Carlo Lio.

 

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