I democratici di ogni fede politica dovranno chiedere ragione alla comunità europea e ottenere una risposta convincente alla domanda: “I vantaggi di includere componenti della destra nel consesso Ue sono pari o nettamente inferiori agli svantaggi? Al razzismo xenofobo del governo polacco, inequivocabile cartina di tornasole per definirlo destra reazionaria, si associa ignobilmente l’eurodeputato Januz Korwin-Mikke. La sua lapidaria idiozia: “Le donne sono meno intelligenti degli uomini ed è giusto pagarle meno. Di me”. L’autore di questo immotivato insulto vanta un passato di dichiarazioni razziste. La presidenza del parlamento europeo apre un’inchiesta: avrà la spina dorsale diritta per comminargli una sanzione esemplare?
Il vescovo Peric: “Mai apparsa la madonna di Medjugorje”
Era ora. La Chiesa di Francesco esce dal buio di ambiguità secolari e finalmente avanza il sospetto che la vicenda delle presunte apparizioni della Madonna di Medjugorje sia un illecito affare di quanti lucrano con strategie di plagio agendo sulla suggestione collettiva. Non lo affermano personaggi sicuramente autorevoli, ma in odore di convinta laicità. Lo dice monsignor Peric, vescovo di Mostar. Le apparizioni non sono autentiche e lo motiva con osservazioni condivisibili da chiunque non coniughi la fede e fanatismo religioso. Che sia il momento giusto per indagare su icone di Cristo, madonne e santi che piangerebbero lacrime e sangue lo pensa anche papa Bergoglio e non fa meraviglia se si legge il suo difficile ma risoluto percorso di innovatore, di censore di storture di una parte del clero ostile a questa rivoluzione endogena. Chissà cosa ne pensa don Lello Grappasonno, prete di Pordenone, un vero stakanovista dei pellegrinaggi in Serbia. Ne ha organizzarti una cinquantina o quale sia l’opinione dell’ex giornalista Paolo Brosio, che nel culto di Medjugorje ha scoperto il suo futuro di organizzatore di eventi. Monsignor Peric è perentorio. “Si può pacificamente affermare che la Madonna non è apparsa a Medjugorje”. Con lui è parte non secondaria della Chiesa e ammonisce che le credenze attorno al santuario e le apparizioni sarebbero inventate dalle comunità della zona per motivi economici”. Impossibile non associare queste considerazioni all’impero economico sorto attorno alla figura di Padre Pio e al giro di affari generato dal suo culto. Utilizzando l’esperienza di giornalista, seppure a suo tempo di “zimbello” di Emilio Fede, direttore del tg4, eccolo Brosio, Reagisce a tambur battente alle dichiarazioni di Peric che definisce diffamatorie e denigratorie. Non entra nel merito il Brosio fulminato dalla fede sulla via di Damasco, ma punta sull’aspetto coinvolgente delle presunte apparizioni che convogliano milioni di fedeli in quel di Medjugorje (appunto, l’affare indotto). I vescovi di Mostar Peric e chi lo ha preceduto? Hanno fatto mancare la loro presenza e assistenza spirituale, perché si sono limitati a partecipare una volta all’anno nel giorno delle cresime. Commento dell’attacco di Brosio: considerata l’opinione dei vescovi sulle apparizioni, nessuna meraviglia sul perché si siano tenuti a distanza da Medjugorje.
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